https://www.raspibo.org/wiki/api.php?action=feedcontributions&user=MiB&feedformat=atomraspibo - Contributi utente [it]2024-03-29T11:53:31ZContributi utenteMediaWiki 1.35.5https://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Il_Robot_Antropomorfo&diff=7431Il Robot Antropomorfo2023-10-29T21:59:03Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>Cos'è un Robot antropomorfo ? <br /><br />
E'una macchina a controllo controllo numerico con caratteristiche che richiamano un aspetto umano.<br /><br />
Per la precisione nel nostro caso dovremmo specificare che tratteremo il "BRACCIO antropomorfo" che con la sua cinematica <br />
ci ricorda appunto il braccio completo delle sue articolazioni, spalla, gomito, polso, fino alla "mano" che nella realtà sarà un "utensile", un "tool" <br />
Per chi vuole approfondire, c'è tanto materiale in rete es: [[https://it.wikipedia.org/wiki/Robot_industriale ]] <br />
<br />
Cos'è la Cinematica ? <br /><br />
E' la matematica e geometria che ci serve per configurare la macchina .<br /><br />
<br />
Nel caso trattato di un Braccio robotico KUKA KR60 con 6 gradi di libertà ( 6 assi) avremo la seguente cinematica :<br /><br />
Gli assi si identificano con A1,A2,A3,A4,A5,A6<br />
<br />
{| class="wikitable" style="margin:auto"<br />
|+Kuka KR60 kinematic<br />
|-<br />
! a !! alpha !! d !! theta !! rotDir !!maxAngle !! minAngle !!AxisVelocity<br />
|-<br />
| 350 || -90 ||810 || 0 ||-1 || 185 ||-185 || 128 <br />
|-<br />
| 850 || 0 || 0 || 0 || 1 || 35 ||-135 || 102<br />
|-<br />
| 145 || 90 || 0 || -90 || 1 || 158 ||-120 || 128 <br />
|-<br />
| 0 ||-90 ||-820 || 0 || 1 || 350 ||-350 || 260<br />
|-<br />
| 0 || 90 || 0 || 0 || 1 || 117 ||-117 || 245<br />
|-<br />
| 0 || 180 ||-322 || 170 || 1 || 350 ||-350 || 322<br />
|}<br />
<br />
Attualmente questa è la cinematica che Freecad utilizza nell'ambiente Robot ma nella realtà le macchine usano anche l'accelerazione per ogni singolo asse (ma nella rappresentazione visiva della simulazione non è importante)<br />
<br />
Come si configura una vera "cella" robotizzata ? (ovvero lo spazio di lavoro del braccio)<br /><br />
Proprio come in una cella (una gabbia) per molto tempo queste macchine operavano circondate da reti e cancelli per impedire l'accesso durante il moto automatico.<br /><br />
Oggi esistono anche altri sistemi ottici o video sorvegliati che permettono di ottenere gli stessi standard di sicurezza.<br /><br />
Dentro alla cella vi è inoltre una delimitazione software impostata con finecorsa logici in modo che risulti impossibile oltrepassare la barriera fisica della cella.<br /><br />
Il braccio si muove usando riferimenti "sistemi di coordinate" secondo le esigenze:<br />
* Riferito alla posizione "Globale" <br /><br />
* Riferito ad una "Base"<br /><br />
* Riferito ad un' "utensile" <br /><br />
* Riferito a qualche altra cinematica esterna<br /><br />
<br />
La posizione Globale vede le coordinate X, Y , Z, A°,B° ,C° prendendo come riferimento il centro del asse A1 (ovvero dove è fissato a terra) ed è unica e inalterata dalla messa in servizio del robot.<br /><br />
Le "BASI" sono sistemi di coordinate da prendere in considerazione solo con determinate esigenze (es: un tavolo , un nastro trasportatore ecc.. in una zona fissa scelta della cella)<br />
<br />
Gli "Utensili" ovvero le mani sono fissati sull'ultimo asse A6 e possono essere smontate all'occasione per permetterci fare lavori diversi ,la pinza per afferrare , la torcia per saldare , un elettro mandrino per fresare, sono tutti tools che hanno una propria geometria e che andrà sommata alla cinematica globale o usata riferita a se stessa se sarà necessario.<br />
<br />
Per quanto riguarda il riferimento a cinematiche esterne (ma non ne ho prova diretta) il sistema del robot1 comunica con il robot2 ecc.. e possono fare movimenti sincronizzandosi senza urtarsi tra loro .<br />
<br />
Iniziamo ?<br />
La posizione "Home" <br />
La posizione home è la prima posizione necessaria per iniziare un ciclo di movimenti ed è da scegliere nello spazio di lavoro.<br />
Nel programma KRL (Kuka Robot Language) è scritta in un file e deve essere richiamato ad ogni nuovo ciclo di lavoro.<br />
Nel simulatore freecad/Robot la si impone con l'apposita funzione o col bottone grafico <br />
<br />
Per inserire il seguente occorre prima copiare nella Dir:/usr/share/Freecad/Mod/Robot/Lib/Kuka/ i due file .csv e .wrl <br /><br />
<br />
### Begin command Robot_InsertKukaIR60<br />
App.activeDocument().addObject("Robot::RobotObject","Robot-kr60-3")<br />
App.activeDocument().Robot.RobotVrmlFile = App.getResourceDir()+"Mod/Robot/Lib/Kuka/kr60_3.wrl"<br />
App.activeDocument().Robot.RobotKinematicFile = App.getResourceDir()+"Mod/Robot/Lib/Kuka/kr60_3.csv"<br />
App.activeDocument().Robot.Axis2 = -90<br />
App.activeDocument().Robot.Axis3 = 90<br />
App.activeDocument().Robot.Axis5 = 45<br />
App.ActiveDocument.recompute()<br />
### End command Robot_InsertKukaIR60<br />
<br />
Non è ancora chiaro come mai dal menù a tendina siano solo 4 i robot selezionabili <br /></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Il_Robot_Antropomorfo&diff=7430Il Robot Antropomorfo2023-10-28T17:52:57Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>Cos'è un Robot antropomorfo ? <br />
E'una macchina a controllo controllo numerico con caratteristiche che richiamano un aspetto umano.<br />
Per la precisione nel nostro caso dovremmo specificare che tratteremo il "BRACCIO antropomorfo" che con la sua cinematica ci ricorda appunto il braccio completo delle sue articolazioni spalla, gomito, polso, fino alla "mano" che nella realtà sarà un "utensile", un "tool" <br />
Per chi vuole approfondire, c'è tanto materiale in rete es: [https://it.wikipedia.org/wiki/Robot_industriale] <br />
<br />
Cinematica ? <br />
E' la matematica e geometria che ci serve per configurare la macchina .<br />
<br />
Nel caso trattato di un Braccio robotico KUKA KR60 con 6 gradi di libertà ( 6 assi) avremo la seguente cinematica :<br />
Gli assi si identificano con A1,A2,A3,A4,A5,A6<br />
<br />
{| class="wikitable" style="margin:auto"<br />
|+Kuka KR60 kinematic<br />
|-<br />
! a !! alpha !! d !! theta !! rotDir !!maxAngle !! minAngle !!AxisVelocity<br />
|-<br />
| 350 || -90 ||810 || 0 ||-1 || 185 ||-185 || 128 <br />
|-<br />
| 850 || 0 || 0 || 0 || 1 || 35 ||-135 || 102<br />
|-<br />
| 145 || 90 || 0 || -90 || 1 || 158 ||-120 || 128 <br />
|-<br />
| 0 ||-90 ||-820 || 0 || 1 || 350 ||-350 || 260<br />
|-<br />
| 0 || 90 || 0 || 0 || 1 || 117 ||-117 || 245<br />
|-<br />
| 0 || 180 ||-322 || 170 || 1 || 350 ||-350 || 322<br />
|}<br />
<br />
Attualmente questa è la cinematica che Freecad utilizza nell'ambiente Robot ma nella realtà le macchine usano anche l'accelerazione per ogni singolo asse (ma nella rappresentazione visiva della simulazione non è importante)<br />
<br />
Come si configura una vera "cella" robotizzata ? ovvero lo spazio di lavoro del braccio<br />
Proprio come una cella (gabbia) per molto tempo queste macchine operavano circondate da dei cancelli per impedire l'accesso durante il moto<br />
oggi esistono anche altri sistemi ottici o video sorvegliati che permettono di ottenere gli stessi standard di sicurezza.<br />
Dentro questa cella che è delimitata SW da dei finecorsa logici non è possibile oltrepassare la barriera fisica, il braccio si muove secondo propri "sistemi di coordinate":<br />
Riferito alla posizione "Globale" ,<br />
riferito alla "Base",<br />
riferito all' "utensile" ,<br />
riferito a qualche altra cinematica esterna<br />
<br />
La posizione Globale vede le coordinate X, Y , Z, A°,B° ,C° prendendo come riferimento il centro del asse A1 (ovvero dove è fissato a terra) <br />
Le "BASI" ovvero sistemi di coordinate da prendere in considerazione con determinate esigenze (es: un tavolo , un nastro trasportatore ecc..<br />
in una zona fissa scelta della cella)<br />
<br />
Gli "Utensili" ovvero le mani sono fissati sull'ultimo asse A6 e possono essere smontate all'occasione per permetterci fare lavori diversi ,la pinza per afferrare , la torcia per saldare , un elettro mandrino per fresare, sono tutti tools che hanno una propria geometria e che andrà sommata alla cinematica globale o usata riferita a se stessa se sarà necessario.<br />
<br />
Per quanto riguarda il riferimento a cinematiche esterne (ma non ne ho prova diretta) il sistema del robot1 comunica con il robot2 ecc.. e possono fare movimenti sincronizzandosi senza urtarsi tra loro .<br />
<br />
Iniziamo ?<br />
La posizione "Home" <br />
La posizione home è la prima posizione necessaria per iniziare un ciclo di movimenti ed è da scegliere nello spazio di lavoro.<br />
Nel programma KRL (Kuka Robot Language) è scritta in un file e deve essere richiamato ad ogni nuovo ciclo di lavoro.<br />
Nel simulatore freecad/Robot la si impone con l'apposita funzione o col bottone grafico <br />
<br />
<br />
### Begin command Robot_InsertKukaIR60<br />
App.activeDocument().addObject("Robot::RobotObject","Robot-kr60-3")<br />
App.activeDocument().Robot.RobotVrmlFile = App.getResourceDir()+"Mod/Robot/Lib/Kuka/kr60_3.wrl"<br />
App.activeDocument().Robot.RobotKinematicFile = App.getResourceDir()+"Mod/Robot/Lib/Kuka/kr60_3.csv"<br />
App.activeDocument().Robot.Axis2 = -90<br />
App.activeDocument().Robot.Axis3 = 90<br />
App.activeDocument().Robot.Axis5 = 45<br />
App.ActiveDocument.recompute()<br />
### End command Robot_InsertKukaIR60<br />
<br />
... segue causa errori</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Il_Robot_Antropomorfo&diff=7429Il Robot Antropomorfo2023-10-28T14:41:26Z<p>MiB: Creata pagina con "TODO"</p>
<hr />
<div>TODO</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Gruppo_CNC&diff=7428Gruppo CNC2023-10-28T14:28:58Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>{{Gruppo<br />
|nome=CNC<br />
|descrizione=La Stampante3D, Il TornioCNC, La FresaCNC, Il Robot Antropomorfo, Il LaserCUT ecc... <br />
|icona=Icon_gruppo_3d.jpeg<br />
|mailinglist=http://liste.raspibo.org/wws/subscribe/cnc-3d Vuoi partecipare o solamente essere informato? Iscriviti alla mailing list<br />
|iscritti=(impazienti) <br />
Mirco [http://raspibo.ofpcina.net/profile/Mirco.B Mirco.B], Gabriele [http://raspibo.ofpcina.net/profile/gielle Gielle], <br />
Stefano [http://raspibo.ofpcina.net/profile/jobsystem stefano60], Alessandro [http://raspibo.ofpcina.net/profile/axr75 axr75], <br />
Daniele [http://raspibo.ofpcina.net/profile/dancast78 dancast78], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/robertoc RobertoC] , Savino [http://raspibo.ofpcina.net/profile/thegamer thegamer]<br/><br />
<br />
(polleggiati)<br/> <br />
Gabriele[http://raspibo.ofpcina.net/profile/gielle Gielle], Stefano [http://raspibo.ofpcina.net/profile/jobsystem stefano60], <br />
Yogi, Andrea, Giacomo [http://raspibo.ofpcina.net/profile/eineki eineki], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/renzo Renzo], <br />
Davide, [http://raspibo.ofpcina.net/profile/sini Psini], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/dave4rp Dave4rp],<br />
Walter [http://raspibo.ofpcina.net/profile/wave wave], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/GioCupo Giovanni]}}<br />
<br />
= Stampa 3D =<br />
<br />
* [[Prusa I3]] by Valter Bartolini in "affido" a Raspibo.<br />
<br />
= Progetti in corso =<br />
*[[Il Robot KUKA]]: Sarà possibile controllare un vero robot industriale con strumenti opensource ? [http://www.bergaminimirco.it/microtec/node/5| Guarda il Video]. e i [[Il Robot Antropomorfo| Segui i Progressi]]<br />
* [[3Drag]]: un gruppo ha fatto un acquisto collettivo di una [[3Drag]], la stampante proposta da [http://3dprint.elettronicain.it/ Futura Elettronica]. [[3Drag|Qui]] il passo passo dell'assemblaggio e le esperienze d'utilizzo.<br />
* [[Stampante_3D_Mirco.B]] realizzata da [http://raspibo.ofpcina.net/profile/Mirco.B Mirco.B].<br />
* Assemblaggio e costruzione di [[raspiBo_stampante_3D_001|stampanti 3D]].<br />
<br />
<br />
= Progetti completati =<br />
<br />
*[[Fresa_CNC_Mirco.B]] realizzata da [http://raspibo.ofpcina.net/profile/Mirco.B Mirco.B]<br />
<br />
*[[I3 Rework]] realizzata da [http://www.raspibo.org/wiki/index.php/Utente:Steve90 Steve90] '''GUIDA IN COSTRUZIONE'''<br />
<br />
= Idee folli =<br />
* [[Padella reflowing]]<br />
<br />
= Materiali =<br />
<br />
'''Componenti meccanici:'''<br />
*Viti a ricircolazione di sfere,[http://www.servomech.it/Pdf/prodotti/SERVOMECH-catalogo-viti-e-madreviti-a-sfere.pdf guida]<br />
<br />
*Guide e tavole lineari,[http://www.bettsistemi.com/index.php?page=hbbett&prod=3&sez=pano catalogo]<br />
<br />
'''Elettronica'''<br />
*[http://reprap.org/wiki/Sanguinololu Sanguinololu]<br />
*[[Programmazione di Sanguinololu]]<br />
<br />
'''Software'''<br />
*[https://www.freecad.org| Freecad] e relativo ambiente [https://wiki.freecad.org/Robot_Workbench/it| Robot]<br />
*[http://www.linuxcnc.org| Linux CNC]<br />
*[https://github.com/vlachoudis/bCNC bCNC] GRBL CNC command sender, autoleveler and g-code editor<br />
*[https://github.com/cheton/cnc CNC] A web-based interface for CNC milling controller running Grbl or TinyG2. It runs on an Raspberry Pi or a laptop.<br />
*[http://slic3r.org/about Slic3r] G-code generator for 3D printers [[Installazione Slic3r su Debian]]<br />
*[https://github.com/ErikZalm/Marlin Marlin] Firmware per scheda di controllo<br />
*[http://www.thingiverse.com/thing:35248 GCode Analyzer/Visualizer] Visualizza il gcode dopo lo slicing permette di vedere il percorso che seguirà l'estrusore, è una applicazione web che gira anche in locale.<br />
*[http://www.raspibo.org/wiki/index.php/Blender Blender] slides intrduttive all'uso di blender per la stampa 3D<br />
<br />
<br />
'''Guide pratiche'''<br />
*[[Cronaca dei miei primi esperimenti di CNC]] le indicazioni di Renzo per configurazione dei software e delle seriali<br />
*[[Estrudere un file vettoriale]] per creare un file stl<br />
*[[Convertire stl in gcode]], da modello 3D a comandi per la stampante<br />
<br />
= Incontri =<br />
*[[10 luglio 2013 - Introduzione alla stampa 3D]]<br />
*[http://meet.jit.si/Raspibo| 31 Ottobre 2023 - OnLine ore 21:00] - Meeting introduttivo per [[La gestione di un Robot Antropomorfo con sw opensource]]</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Raspberry_PI:_network_boot_explained&diff=6402Raspberry PI: network boot explained2018-01-24T19:05:23Z<p>MiB: /* Phase 1: DHCP */</p>
<hr />
<div>The network booting process has three phases:<br />
* get an IP address via DHCP<br />
* load kernel and configuration files using TFTP<br />
* mount root partition by NFS<br />
<br />
This example-tutorial uses a Raspberry PI as a boot client and a Debian server (maybe another Raspberry PI running Raspian).<br />
The tools needed on the server are dnsmasq and nfs-kernel-server. The required packets can be loaded in this way:<br />
<pre><br />
# apt-get install dnsmasq nfs-kernel-server<br />
</pre><br />
<br />
== Any Raspberry PI can be net-booted ==<br />
...but it needs an SD card. Only Raspberry PI 3 supports network booting without any card<br />
(although I have not tested it yet).<br />
<br />
The SD card needs to contain one FAT partition and inside it one file: bootcode.bin.<br />
The latest version of bootcode.bin can be dowloaded from [https://github.com/raspberrypi/firmware/tree/master/boot here]. It is a 50K file so any size of SD Card is okay. Even a partially damaged SD card or a fake SD card can be used for this purpose. This file will be read at boot time and never modified so the card should not be further damaged.<br />
<br />
Further information on the boot modes can be retrieved from the [https://www.raspberrypi.org/documentation/hardware/raspberrypi/bootmodes/ boot modes page] on the raspberry pi foundation documentation site.<br />
<br />
== Phase 1: DHCP ==<br />
<br />
The goal of DHCP is to provide our Raspberry PI with an IP address and inform it that the server is available for the next steps of the network boot<br />
<br />
The Raspberry PI MAC address is required to provide it with its specific IP address.<br />
<br />
I suggest to use wireshark (clearly on the server) to get this information: a view on the network packets flowing on the net can teach a lot about how the boot process really works.<br />
<br />
Start wireshark, put the SD Card in the Raspberry PI, connect the Raspberry PI to the network, and power it on.<br />
<br />
[[File:bootrpidhcp.jpg]]<br />
<br />
The screenshot shows the DHCP request. The MAC address of my Raspberry PI is: b8:27:eb:15:e4:ef<br />
<br />
The next step is to configure a DHCP server to provide the Raspberry PI with its own IP address.<br />
<br />
In this test I'll use DNSmasq. <br />
<br />
This is the configuration to assign the IP address 192.168.1.100 to the MAC b8:27:eb:15:e4:ef on the interface eth0.<br />
<pre>interface=enx0050b6175c07<br />
bind-interfaces<br />
dhcp-range=192.168.1.100,192.168.1.100,255.255.255.0,1h<br />
dhcp-host=b8:27:eb:15:e4:ef,192.168.1.100,1h<br />
pxe-service=0,"Raspberry Pi Boot"<br />
log-dhcp<br />
</pre><br />
<br />
The option ''pxe-service'' notifies the Raspberry pi that this server supports the net boot.<br />
<br />
Restart dnsmasq:<br />
<pre><br />
sudo systemctl restart dnsmasq.service<br />
</pre><br />
<br />
restart wireshark and powercycle the Raspberry PI.<br />
<br />
If everything is working properly now the Raspberry PI receives a DHCP offer and tries to continue with the following step<br />
(and it fails as we have not configured TFTP, yet).<br />
<br />
Here is the screenshot:<br />
<br />
[[File:bootrpidhcpreply.jpg]]<br />
<br />
Packet #39 is the DHCP reply whih assigns the address to the Raspberry PI, then packet #42 tries to load the file "6c15e4ef/start.elf" via TFTP...<br />
<br />
We are ready for the second phase.<br />
<br />
== Phase 2: TFTP ==<br />
<br />
TFTP means trivial file transfer protocol. Nothing really complex can be used at boot time, the code to manage TFTP at boot time needs to fit in the BIOS ROM or, in our case, in the 50K bootcode.bin file.<br />
<br />
DNSmasq is able to provide TFTP too.<br />
<br />
Let us enable TFTP: it is possible just by add two lines in /etc/dnsmasq.conf:<br />
<pre><br />
enable-tftp<br />
tftp-root=/tftpboot<br />
</pre><br />
<br />
The tftp-root parameter defines the root directory for tftp: any file inside this directory (and in its subdirectories) will be available for downloading via TFTP.<br />
Feel free to put it where it is more suitable in your file system.<br />
<br />
The files needed to boot a Raspberry PI can be stored in the TFTP root directory or in directories named upon the Raspberry PI serial number/MAC address. In the former case the files will be shared between all the raspberry pis using the net-boot service on the same server, the latter choice permits to define specific boot files for each client.<br />
<br />
From the wireshark trace above it is possible to read that the specific directory for my RPI is "6c15e4ef".<br />
<br />
The files needed to boot a raspberry PI are those available in the boot partition of a standard disk image.<br />
<br />
It is possible to write an image on an SD card and then copy all the contents of the first partition (FAT). The following commands show how to take the files directly from a disk image, in the example from 2017-11-29-raspbian-stretch-lite.img (the latest image can be downloaded for [https://downloads.raspberrypi.org/raspbian_lite/images/ here]).<br />
<br />
<pre><br />
sudo losetup -f --show -P 2017-11-29-raspbian-stretch-lite.img<br />
sudo mount -o ro /dev/loop0p1 /mnt<br />
sudo mkdir -p /tftpboot/6c15e4ef<br />
sudo cp -a /mnt/* /tftpboot/6c15e4ef<br />
sudo umount /mnt<br />
sudo losetup -d /dev/loop0<br />
</pre><br />
<br />
The first command (losetup) creates a loopback to mount a partition of a disk image. The second command mounts the first partition in read-ony mode as /mnt. Then mkdir creates the directory in the tftp root, cp copies all the tree from mnt to the newly created directory. The last two commands undo the effects of the first and second.<br />
<br />
The cmdline to start the kernel need to be modified in order to mount the root partition via nfs.<br />
Here the /tftpboot/6c15e4ef/cmdline file has the following contents:<br />
<pre><br />
dwc_otg.lpm_enable=0 console=serial0,115200 console=tty1 root=/dev/nfs nfsroot=192.168.1.1:/srv/nfs/raspianroot,nfsvers=3 rw ip=dhcp rootwait elevator=deadline<br />
</pre><br />
<br />
The IP address and path of the directory exported as root partition need to be changed to suit your environment.<br />
<br />
Restart dnsmasq, <br />
<pre><br />
sudo systemctl restart dnsmasq.service<br />
</pre><br />
and power cycle the raspberry PI client.<br />
<br />
If you have a monitor connected to the Raspberry PI now if everything is working properly it boots and.... fails.<br />
It should terminate (after a while) with Kernel Panic complaining that it is unable to mount the root partition.<br />
It is correct as the third phase is still missing.<br />
<br />
== Phase 3: NFS ==<br />
<br />
Network File System service must be configured to provide the root partition to our Raspberry PI.<br />
<br />
Edit /etc/exports, the line to support the Raspberry PI client should sound as:<br />
<pre><br />
/srv/nfs/raspianroot 192.168.1.100/255.255.255.255(rw,sync,insecure,no_subtree_check,no_root_squash)<br />
</pre><br />
as ususal IP addresses and root directory are specific to this example and should be modified as required.<br />
<br />
Create the directory and copy in it all the contents of the second partition of the raspian image.<br />
<pre><br />
sudo mkdir -p /srv/nfs/raspianroot<br />
sudo losetup -f --show -P 2017-11-29-raspbian-stretch-lite.img<br />
sudo mount -o ro /dev/loop0p2 /mnt<br />
sudo cp -a /mnt/* /srv/nfs/raspianroot<br />
sudo umount /mnt<br />
sudo losetup -d /dev/loop0<br />
</pre><br />
<br />
Edit the file /etc/fstab in the exported root and delete all the lines beginning with PARTUUID<br />
(otherwise it tries to mount the partitions from the SD card).<br />
At the end the file ''/srv/nfs/raspianroot/etc/fstab'' can have only one line:<br />
<pre><br />
proc /proc proc defaults 0 0<br />
</pre><br />
<br />
restart the nfs server:<br />
<pre><br />
sudo exportfs -a<br />
sudo systemctl restart nfs-kernel-server.service<br />
</pre><br />
<br />
Now power cycle the Raspberry PI and the boot process should be complete up to the login prompt.<br />
<br />
== Mount /boot via NFS ==<br />
<br />
This is an optional extra feature. It is possible to mount via NSF the boot partition (the one whose file have been loaded via TFTP at boot time).<br />
<br />
This enhancement permits to the client to manage and update its own kernel and configuration as if it where a standard Raspberry PI using its own SD card.<br />
<br />
In order to reach this goal one line must be added to /etc/exports:<br />
<pre><br />
/tftpboot/6c15e4ef 192.168.1.100/255.255.255.255(rw,sync,insecure,no_subtree_check,no_root_squash)<br />
</pre><br />
<br />
and a line in the client's fstab ''/srv/nfs/raspianroot/etc/fstab'':<br />
<pre><br />
192.168.1.1:/tftpboot/6c15e4ef /boot nfs4 defaults 0 0<br />
</pre><br />
<br />
When /etc/exports is updated, exportfs is needed to inform the NFS server of the new configuration:<br />
<pre><br />
sudo exportfs -a<br />
</pre><br />
<br />
== Enable SSH on a headless netbooted RPI ==<br />
<br />
Just add an empty file in the /boot directory '''in the nfs root'''.<br />
For this example:<br />
<br />
<pre><br />
sudo touch /srv/nfs/raspianroot/boot/ssh<br />
</pre><br />
<br />
== Final Remarks ==<br />
<br />
If something is not working properly, the main debug tools are wireshark and <br />
<var><br />
tail -f /var/log/syslog<br />
</var><br />
<br />
In fact the analysis of the network traffic and the log file on the server can show what is going wrong.<br />
<br />
== Still to be tested ==<br />
<br />
* RPI 3 booting without any SD card</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Raspberry_PI:_network_boot_explained&diff=6401Raspberry PI: network boot explained2018-01-24T19:01:37Z<p>MiB: /* Phase 1: DHCP */</p>
<hr />
<div>The network booting process has three phases:<br />
* get an IP address via DHCP<br />
* load kernel and configuration files using TFTP<br />
* mount root partition by NFS<br />
<br />
This example-tutorial uses a Raspberry PI as a boot client and a Debian server (maybe another Raspberry PI running Raspian).<br />
The tools needed on the server are dnsmasq and nfs-kernel-server. The required packets can be loaded in this way:<br />
<pre><br />
# apt-get install dnsmasq nfs-kernel-server<br />
</pre><br />
<br />
== Any Raspberry PI can be net-booted ==<br />
...but it needs an SD card. Only Raspberry PI 3 supports network booting without any card<br />
(although I have not tested it yet).<br />
<br />
The SD card needs to contain one FAT partition and inside it one file: bootcode.bin.<br />
The latest version of bootcode.bin can be dowloaded from [https://github.com/raspberrypi/firmware/tree/master/boot here]. It is a 50K file so any size of SD Card is okay. Even a partially damaged SD card or a fake SD card can be used for this purpose. This file will be read at boot time and never modified so the card should not be further damaged.<br />
<br />
Further information on the boot modes can be retrieved from the [https://www.raspberrypi.org/documentation/hardware/raspberrypi/bootmodes/ boot modes page] on the raspberry pi foundation documentation site.<br />
<br />
== Phase 1: DHCP ==<br />
<br />
The goal of DHCP is to provide our Raspberry PI with an IP address and inform it that the server is available for the next steps of the network boot<br />
<br />
The Raspberry PI MAC address is required to provide it with its specific IP address.<br />
<br />
I suggest to use wireshark (clearly on the server) to get this information: a view on the network packets flowing on the net can teach a lot about how the boot process really works.<br />
<br />
Start wireshark, put the SD Card in the Raspberry PI, connect the Raspberry PI to the network, and power it on.<br />
<br />
[[File:bootrpidhcp.jpg]]<br />
<br />
The screenshot shows the DHCP request. The MAC address of my Raspberry PI is: be:27:eb:15:e4:ef<br />
<br />
The next step is to configure a DHCP server to provide the Raspberry PI with its own IP address.<br />
<br />
In this test I'll use DNSmasq. <br />
<br />
This is the configuration to assign the IP address 192.168.1.100 to the MAC b8:27:eb:15:e4:ef on the interface eth0.<br />
<pre>interface=enx0050b6175c07<br />
bind-interfaces<br />
dhcp-range=192.168.1.100,192.168.1.100,255.255.255.0,1h<br />
dhcp-host=b8:27:eb:15:e4:ef,192.168.1.100,1h<br />
pxe-service=0,"Raspberry Pi Boot"<br />
log-dhcp<br />
</pre><br />
<br />
The option ''pxe-service'' notifies the Raspberry pi that this server supports the net boot.<br />
<br />
Restart dnsmaq:<br />
<pre><br />
sudo systemctl restart dnsmasq.service<br />
</pre><br />
<br />
restart wireshark and powercycle the Raspberry PI.<br />
<br />
If everything is working properly now the Raspberry PI receives a DHCP offer and tries to continue with the following step<br />
(and it fails as we have not configured TFTP, yet).<br />
<br />
Here is the screenshot:<br />
<br />
[[File:bootrpidhcpreply.jpg]]<br />
<br />
Packet #39 is the DHCP reply whih assigns the address to the Raspberry PI, then packet #42 tries to load the file "6c15e4ef/start.elf" via TFTP...<br />
<br />
We are ready for the second phase.<br />
<br />
== Phase 2: TFTP ==<br />
<br />
TFTP means trivial file transfer protocol. Nothing really complex can be used at boot time, the code to manage TFTP at boot time needs to fit in the BIOS ROM or, in our case, in the 50K bootcode.bin file.<br />
<br />
DNSmasq is able to provide TFTP too.<br />
<br />
Let us enable TFTP: it is possible just by add two lines in /etc/dnsmasq.conf:<br />
<pre><br />
enable-tftp<br />
tftp-root=/tftpboot<br />
</pre><br />
<br />
The tftp-root parameter defines the root directory for tftp: any file inside this directory (and in its subdirectories) will be available for downloading via TFTP.<br />
Feel free to put it where it is more suitable in your file system.<br />
<br />
The files needed to boot a Raspberry PI can be stored in the TFTP root directory or in directories named upon the Raspberry PI serial number/MAC address. In the former case the files will be shared between all the raspberry pis using the net-boot service on the same server, the latter choice permits to define specific boot files for each client.<br />
<br />
From the wireshark trace above it is possible to read that the specific directory for my RPI is "6c15e4ef".<br />
<br />
The files needed to boot a raspberry PI are those available in the boot partition of a standard disk image.<br />
<br />
It is possible to write an image on an SD card and then copy all the contents of the first partition (FAT). The following commands show how to take the files directly from a disk image, in the example from 2017-11-29-raspbian-stretch-lite.img (the latest image can be downloaded for [https://downloads.raspberrypi.org/raspbian_lite/images/ here]).<br />
<br />
<pre><br />
sudo losetup -f --show -P 2017-11-29-raspbian-stretch-lite.img<br />
sudo mount -o ro /dev/loop0p1 /mnt<br />
sudo mkdir -p /tftpboot/6c15e4ef<br />
sudo cp -a /mnt/* /tftpboot/6c15e4ef<br />
sudo umount /mnt<br />
sudo losetup -d /dev/loop0<br />
</pre><br />
<br />
The first command (losetup) creates a loopback to mount a partition of a disk image. The second command mounts the first partition in read-ony mode as /mnt. Then mkdir creates the directory in the tftp root, cp copies all the tree from mnt to the newly created directory. The last two commands undo the effects of the first and second.<br />
<br />
The cmdline to start the kernel need to be modified in order to mount the root partition via nfs.<br />
Here the /tftpboot/6c15e4ef/cmdline file has the following contents:<br />
<pre><br />
dwc_otg.lpm_enable=0 console=serial0,115200 console=tty1 root=/dev/nfs nfsroot=192.168.1.1:/srv/nfs/raspianroot,nfsvers=3 rw ip=dhcp rootwait elevator=deadline<br />
</pre><br />
<br />
The IP address and path of the directory exported as root partition need to be changed to suit your environment.<br />
<br />
Restart dnsmasq, <br />
<pre><br />
sudo systemctl restart dnsmasq.service<br />
</pre><br />
and power cycle the raspberry PI client.<br />
<br />
If you have a monitor connected to the Raspberry PI now if everything is working properly it boots and.... fails.<br />
It should terminate (after a while) with Kernel Panic complaining that it is unable to mount the root partition.<br />
It is correct as the third phase is still missing.<br />
<br />
== Phase 3: NFS ==<br />
<br />
Network File System service must be configured to provide the root partition to our Raspberry PI.<br />
<br />
Edit /etc/exports, the line to support the Raspberry PI client should sound as:<br />
<pre><br />
/srv/nfs/raspianroot 192.168.1.100/255.255.255.255(rw,sync,insecure,no_subtree_check,no_root_squash)<br />
</pre><br />
as ususal IP addresses and root directory are specific to this example and should be modified as required.<br />
<br />
Create the directory and copy in it all the contents of the second partition of the raspian image.<br />
<pre><br />
sudo mkdir -p /srv/nfs/raspianroot<br />
sudo losetup -f --show -P 2017-11-29-raspbian-stretch-lite.img<br />
sudo mount -o ro /dev/loop0p2 /mnt<br />
sudo cp -a /mnt/* /srv/nfs/raspianroot<br />
sudo umount /mnt<br />
sudo losetup -d /dev/loop0<br />
</pre><br />
<br />
Edit the file /etc/fstab in the exported root and delete all the lines beginning with PARTUUID<br />
(otherwise it tries to mount the partitions from the SD card).<br />
At the end the file ''/srv/nfs/raspianroot/etc/fstab'' can have only one line:<br />
<pre><br />
proc /proc proc defaults 0 0<br />
</pre><br />
<br />
restart the nfs server:<br />
<pre><br />
sudo exportfs -a<br />
sudo systemctl restart nfs-kernel-server.service<br />
</pre><br />
<br />
Now power cycle the Raspberry PI and the boot process should be complete up to the login prompt.<br />
<br />
== Mount /boot via NFS ==<br />
<br />
This is an optional extra feature. It is possible to mount via NSF the boot partition (the one whose file have been loaded via TFTP at boot time).<br />
<br />
This enhancement permits to the client to manage and update its own kernel and configuration as if it where a standard Raspberry PI using its own SD card.<br />
<br />
In order to reach this goal one line must be added to /etc/exports:<br />
<pre><br />
/tftpboot/6c15e4ef 192.168.1.100/255.255.255.255(rw,sync,insecure,no_subtree_check,no_root_squash)<br />
</pre><br />
<br />
and a line in the client's fstab ''/srv/nfs/raspianroot/etc/fstab'':<br />
<pre><br />
192.168.1.1:/tftpboot/6c15e4ef /boot nfs4 defaults 0 0<br />
</pre><br />
<br />
When /etc/exports is updated, exportfs is needed to inform the NFS server of the new configuration:<br />
<pre><br />
sudo exportfs -a<br />
</pre><br />
<br />
== Enable SSH on a headless netbooted RPI ==<br />
<br />
Just add an empty file in the /boot directory '''in the nfs root'''.<br />
For this example:<br />
<br />
<pre><br />
sudo touch /srv/nfs/raspianroot/boot/ssh<br />
</pre><br />
<br />
== Final Remarks ==<br />
<br />
If something is not working properly, the main debug tools are wireshark and <br />
<var><br />
tail -f /var/log/syslog<br />
</var><br />
<br />
In fact the analysis of the network traffic and the log file on the server can show what is going wrong.<br />
<br />
== Still to be tested ==<br />
<br />
* RPI 3 booting without any SD card</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Elettronica/Elettrotecnica&diff=5643Elettronica/Elettrotecnica2016-07-19T07:48:47Z<p>MiB: /* Elettronica/Elettrotecnica */</p>
<hr />
<div>= Elettronica/Elettrotecnica =<br />
<br />
== Motori ==<br />
<br />
(Piccoli appunti sulle tipologie di motore)<br />
<br />
Esistono varie tipologie di motori, adatti per svariati tipi d'utilizzo.<br />
<br />
Per approfondimenti, vedi anche [[Wikipedia:Motor]]<br />
<br />
==== Tutorial ====<br />
<br />
http://www.makeritalia.org/tutorial/2016/03/21/motori-e-arduino/<br />
<br />
=== Servo motore ===<br />
<br />
Si pilotano con una sequenza d'impulsi di valore ben preciso, la pausa di 20ms fissa, l'impulso di comando varia da 1 a 2ms.<br />
<br />
;Riferimenti esterni<br />
:[http://www.adrirobot.it/servotester/il_servomotore.htm Il Servomotore (adrirobot)]<br />
<br />
=== Motore stepper (o passo-passo) ===<br />
<br />
Si pilotano con una sequenza di alimentazione agli avvolgimenti.<br />
<br />
;Riferimenti esterni<br />
:[http://www.vincenzov.net/tutorial/passopasso/stepper.htm Tutorial sui passo-passo]<br />
:[http://www.nutchip.com/progetti/stepper.htm Stepper (nutchip)]<br />
<br />
=== Motore brushless ===<br />
<br />
;Riferimenti esterni<br />
:[http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_brushless Motore brusless (Wikipedia IT)]<br />
<br />
=== Motore lineare ===<br />
<br />
;Riferimenti esterni<br />
:[http://tesi.cab.unipd.it/40554/1/newfile1.pdf Motore lineare elettrico]</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Link_utili_al_ritrovamento_di_beni&diff=5031Link utili al ritrovamento di beni2016-01-29T14:55:02Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>[http://www.rubbici.it/ Ti hanno rubato la bici ? ]<br/><br />
[http://coordinamento.mininterno.it/servpub/ver2/SCAR/cerca_targhe.htm Hai ritrovato un veicolo ?]<br/><br />
[https://preyproject.com/ Precauzioni al furto di computer o smartphone ]<br/></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Link_utili_al_ritrovamento_di_beni&diff=4966Link utili al ritrovamento di beni2016-01-12T07:10:39Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>[http://www.rubbici.it/ Ti hanno rubato la bici ? ]<br/><br />
[http://coordinamento.mininterno.it/servpub/ver2/SCAR/cerca_targhe.htm Hai ritrovato un veicolo ?]</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Stampante_3D_Mirco.B&diff=3689Stampante 3D Mirco.B2014-11-05T16:42:10Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>Alcune immagini del work in progress:<br />
<br />
[[File:3d schizzo.jpeg|400px|thumb|left|04/maggio/2013 uno schizzo su carta ed inizia l'avventura ... ]][[File:3d-p_Cad.jpg|400px|thumb|right |... qualche disegno al cad è d'obbligo , sono i primi passi della realizzazione ]]<br />
[[File:Print-3D-01.jpg|400px|thumb|left | 3 motori stepper recuperati da una mini cnc e altro materiale metallico preso da fondi di magazzino , l'investimento iniziale è stato minimo.]] [[File:052013303.jpg|400px|thumb|right |l'idea iniziale iniziale comincia a concretizzarsi ma si vede già che serviranno diversi cambiamenti ....]]<br />
[[File:3D_p_7306.JPG|400px|thumb|left]][[File:3D_p_7308.JPG|400px|thumb|right]]<br />
[[File:3D_p_7309.JPG|400px|thumb|left]][[File:3D_p_7310.JPG|400px|thumb|right]]<br />
[[File:3D_p_7311.JPG|400px|thumb|left]][[File:3D_p_7312.JPG|400px|thumb|right]]<br />
[[File:3D_p_7313.JPG|400px|thumb|left]][[File:3D_p_7314.JPG|400px|thumb|right]]<br />
[[File:3D_p_7317.JPG|400px|thumb|left]][[File:3D_p_7318.JPG|400px|thumb|right]]<br />
[[File:3D_p_7319.JPG|400px|thumb|left]][[File:3D_p_7322.JPG|400px|thumb|right]]<br />
[[File:3D_p_7323.JPG|400px|thumb|left]][[File:3D_p_7324.JPG|400px|thumb|right]]<br />
[[File:3D_p_7315.JPG|400px|thumb|left]][[File:3D_p_7316.JPG|400px|thumb|right]]<br />
[[File:1kB7r qcf-SDp1gPjo3JRPa3Smw2N1-VgbbaBUVwvMU.jpeg|400px|thumb|left]][[File:3d mot 1.jpeg|400px|thumb|right]]<br />
[[File:3d mot 2.jpeg|400px|thumb|left]][[File:Big3Mirco.jpg|400px|thumb|right | Finita ....(non sarà mai finita)]]</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:3d-p_Cad.jpg&diff=3688File:3d-p Cad.jpg2014-11-05T13:41:21Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Big3Mirco.jpg&diff=3687File:Big3Mirco.jpg2014-11-05T13:24:09Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:052013303.jpg&diff=3686File:052013303.jpg2014-11-05T13:09:17Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Link_utili_al_ritrovamento_di_beni&diff=2914Link utili al ritrovamento di beni2014-06-05T14:43:53Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>[http://www.rubbici.it/ Ti hanno rubato la bici ? ]</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Link_utili_al_ritrovamento_di_beni&diff=2913Link utili al ritrovamento di beni2014-06-05T14:42:41Z<p>MiB: Creata pagina con '[http://http://www.rubbici.it/ Ti hanno rubato la bici ? ]'</p>
<hr />
<div>[http://http://www.rubbici.it/ Ti hanno rubato la bici ? ]</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Il_Sistema_di_Sicurezza&diff=2912Il Sistema di Sicurezza2014-06-05T13:53:11Z<p>MiB: Creata pagina con '= Il Sistema di Sicurezza = Infrastuttura completa predisposta al controllo e protezione degli spazi, delle cose o di esseri viventi particolarmente vulnerabili. ''Solo la vi...'</p>
<hr />
<div>= Il Sistema di Sicurezza =<br />
Infrastuttura completa predisposta al controllo e protezione degli spazi, delle cose o di esseri viventi particolarmente vulnerabili.<br />
<br />
''Solo la vigile e provvida paura è la madre della sicurezza. Edmund Burke 1792''<br />
<br />
== Protezione e manutenzione dell'impianto ==<br />
* [[Assicurazione dell'energia necessaria all'impianto]]<br />
* [[Assicurazione e protezione delle comunicazioni]]<br />
* [[Interattività con altri sistemi di sicurezza e PS ]]<br />
* [[Interfacce grafiche di controllo , comando e manutenzione]] <br />
<br />
== Dispositivi di protezione degli spazi == <br />
* [[Intercettazione del movimento ]]<br />
* [[Rilevamento di vibrazioni o rumori]]<br />
* [[Interazione con sensori ambientali in genere]] <br />
<br />
== Dispositivi di protezione e tracciabilità delle cose ==<br />
* [[Sistemi geolocalizzatori gps ]]<br />
* [[Sistemi RFID ]]<br />
* [[Sistema di inseguimento automatico]] <br />
* [[Link utili al ritrovamento di beni ]]<br />
<br />
== Dispositivi di protezione delle persone == <br />
* [[Sensori di temperatura / incendio ]]<br />
* [[Sensori di gas metano e CO ]]<br />
<br />
== Dispositivi di Videosorveglianza ==<br />
* [[Monitoraggio remoto di zone non presidiabili]]<br />
* [[Registrazione delle attività e degli eventi ]]<br />
* [[Interazione con sistemi di monitoraggio urbano ]]<br />
<br />
== Allarmi e notifiche ==<br />
* [[Combinatori telefonici automatici]]<br />
* [[Invio di informazioni telematiche]]<br />
* [[Allarmi sonori e luminosi ]]</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Gruppo_Domotica&diff=2911Gruppo Domotica2014-06-05T12:50:52Z<p>MiB: /* Progetti in corso */</p>
<hr />
<div>{{Gruppo<br />
|nome=Domotica<br />
|icona=Domotica.png<br />
|descrizione=automatizziamo il nostro nido<br />
|mailinglist=http://liste.raspibo.org/wws/subscribe/domotica Vuoi partecipare o solamente essere informato? Iscriviti alla mailing list<br />
|social=http://raspibo.ofpcina.net/groups/profile/2832/domotica<br />
|iscritti=Gabriele [http://raspibo.ofpcina.net/profile/gielle Gielle], Simone, Razzo, [http://raspibo.ofpcina.net/profile/renzo Renzo], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/sini Psini], Peppe, [[Utente:DavideAlberani|Davide]], Lupo [http://raspibo.ofpcina.net/profile/Desmolupo Desmolupo], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/albeus Albeus], Alessandro [http://raspibo.ofpcina.net/profile/axr75 axr75], Fabio, [http://raspibo.ofpcina.net/profile/Zond Zond], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/dave4rp Dave4rp], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/Aldus Aldo],Walter [http://raspibo.ofpcina.net/profile/wave wave], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/jempo Luca], [http://raspibo.ofpcina.net/profile/GioCupo Giovanni],[http://raspibo.ofpcina.net/profile/bobdancers bobdancers]<br />
}}<br />
<br />
= Prossimo incontro =<br />
<br />
=== '''Giovedì 18 luglio 2013''' ===<br />
<br />
* si è tenuto presso lo ''Studio Davoli'', e vi sono state gettate le basi del [[Progetto Domotico Senza Nome]].<br />
<br />
= Progetti in corso =<br />
<br />
* [[Cassetta postale]]<br />
<br />
* [[Sistema di allarme per la casa]]<br />
<br />
* [[Il Sistema di Sicurezza ]]<br />
<br />
= Progetti completati =<br />
<br />
* [[A Fridge Magnet]]: magnete da frigorifero implementato con un display e-ink.<br />
* [[Termostato]]: sensore di temperatura e Raspberry Pi.<br />
* [[sensore di gas e diodo Zener]]<br />
<br />
= Idee folli =<br />
<br />
== Cassetta postale wireless ==<br />
<br />
[[Utente:DavideAlberani|DavideAlberani]]: voglio farmi un aggeggio che mi avvisa quando c'è posta nella cassetta; per ora ho aperto una [http://raspibo.ofpcina.net/discussion/view/2833/cassetta-per-la-posta discussione sul social network] per ricevere suggerimenti.<br />
<br />
Per iniziare, sto prendendo confidenza con i '''[[JeeNode]]'''.</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=MaterialePerLaSede-Elettronica&diff=915MaterialePerLaSede-Elettronica2013-06-02T21:37:01Z<p>MiB: /* Compriamola */</p>
<hr />
<div>'''''[[MaterialePerLaSede|Torna alla pagina principale del materiale per la sede]]'''''<br />
<br />
= Materiale per la sede (che non c'è (ancora)) - Elettronica =<br />
<br />
Roba elettrizzante.<br />
<br />
== Stazione di saldatura SMD ==<br />
<br />
Ha senso averlo? Come funziona?<br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Non credo sia il caso. :-)<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
! note<br />
|-<br />
| [[File:Solder-station.JPG|100px|thumb|center|]]<br />
| Atten<br />
| 85 euro I.C<br />
| Stazione di saldatura e dissaldatura<br />
| prezzo<br />
| prezzo?<br />
| nr<br />
|-<br />
|}<br />
<br />
== Stazione di saldatura ad aria calda per recupero componenti (rework) ==<br />
<br />
Molto utile per recuperare componenti da vecchie schede elettroniche, potrebbe rivelarsi una miniera d'oro in un posto dove ci sia spazio per raccogliere RAEE <br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Non credo sia il caso. :-)<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
! note<br />
|-<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|-<br />
|}<br />
<br />
== Oscilloscopio ==<br />
<br />
Visualizza l'andamento dei segnali elettrici e consente numerosi tipi di misurazioni.<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Uno di livello semi-professionale credo non sia vantaggioso farselo.<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
! note<br />
|-<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|<br />
|-<br />
|}<br />
<br />
<br />
== Bromografo ==<br />
<br />
Ha senso averlo? Come funziona?<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve :[[File:Bromografo-homemade.jpg|300px|right]]<br />
n°1 vecchio scanner , come si può vedere , potrebbe essere una soluzione oppure si può costruire una cassetta di legno compensato in grado di contenere le lampade con un coperchio che contenga altre lampade in modo da sensibilizzare le basette a doppia faccia contemporaneamente.<br/><br />
n°2 ballast elettronici che si possono trovare all'interno dalle lampade a basso consumo da 15-18W<br/><br />
n°4 neon UV tipo philips Actinic BL TL 8W/10 1FM<br/><br />
n°1 Temporizzatore<br/><br />
n°1 superfice riflettente (io ho usato carta stagnola)<br/><br />
Ad ogni ballast andranno collegate 2 lampade in serie <br/><br/><br />
L'alimentazione 220V dovrà essere temporizzata per una durata variabile da alcune decine di secondi a 2-3 minuti<br />
<br/><br />
Quando usate il bromografo evitate di guardare la luce UV prodotta dalle lampade , potrebbe danneggiarvi la vista.<br/><br />
<br />
Buon lavoro !<br/><br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
! note<br />
|-<br />
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|}</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Solder-station.JPG&diff=914File:Solder-station.JPG2013-06-02T21:26:28Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=MaterialePerLaSede-Elettronica&diff=913MaterialePerLaSede-Elettronica2013-06-02T21:02:08Z<p>MiB: /* Facciamolo */</p>
<hr />
<div>'''''[[MaterialePerLaSede|Torna alla pagina principale del materiale per la sede]]'''''<br />
<br />
= Materiale per la sede (che non c'è (ancora)) - Elettronica =<br />
<br />
Roba elettrizzante.<br />
<br />
== Stazione di saldatura SMD ==<br />
<br />
Ha senso averlo? Come funziona?<br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Non credo sia il caso. :-)<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
! note<br />
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== Stazione di saldatura ad aria calda per recupero componenti (rework) ==<br />
<br />
Molto utile per recuperare componenti da vecchie schede elettroniche, potrebbe rivelarsi una miniera d'oro in un posto dove ci sia spazio per raccogliere RAEE <br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Non credo sia il caso. :-)<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
! note<br />
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<br />
== Oscilloscopio ==<br />
<br />
Visualizza l'andamento dei segnali elettrici e consente numerosi tipi di misurazioni.<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Uno di livello semi-professionale credo non sia vantaggioso farselo.<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
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<br />
== Bromografo ==<br />
<br />
Ha senso averlo? Come funziona?<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve :[[File:Bromografo-homemade.jpg|300px|right]]<br />
n°1 vecchio scanner , come si può vedere , potrebbe essere una soluzione oppure si può costruire una cassetta di legno compensato in grado di contenere le lampade con un coperchio che contenga altre lampade in modo da sensibilizzare le basette a doppia faccia contemporaneamente.<br/><br />
n°2 ballast elettronici che si possono trovare all'interno dalle lampade a basso consumo da 15-18W<br/><br />
n°4 neon UV tipo philips Actinic BL TL 8W/10 1FM<br/><br />
n°1 Temporizzatore<br/><br />
n°1 superfice riflettente (io ho usato carta stagnola)<br/><br />
Ad ogni ballast andranno collegate 2 lampade in serie <br/><br/><br />
L'alimentazione 220V dovrà essere temporizzata per una durata variabile da alcune decine di secondi a 2-3 minuti<br />
<br/><br />
Quando usate il bromografo evitate di guardare la luce UV prodotta dalle lampade , potrebbe danneggiarvi la vista.<br/><br />
<br />
Buon lavoro !<br/><br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
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|}</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=MaterialePerLaSede-Meccanica&diff=845MaterialePerLaSede-Meccanica2013-05-24T11:14:17Z<p>MiB: /* Tornio */</p>
<hr />
<div>'''''[[MaterialePerLaSede|Torna alla pagina principale del materiale per la sede]]'''''<br />
<br />
= Materiale per la sede (che non c'è (ancora)) - Meccanica =<br />
<br />
Atomi che spostano altri atomi.<br />
<br />
== Stampante 3D ==<br />
<br />
La moda del momento, forse, ma indubbiamente comoda!<br />
<br />
Fondamentale per la prototipazione rapida, ci si possono fare pezzi di macchine anche complesse e supporti o case per i propri componenti elettronici.<br />
<br />
Funzionano (tutte?) sul principio della [https://it.wikipedia.org/wiki/Modellazione_a_deposizione_fusa modellazione a deposizione fusa], aggiungendo il materiale plastico uno strato alla volta.<br />
<br />
Hanno bisogno del materiale da depositare (disponibile in vari colori)<br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Opinioni in merito alla fattibilità?<br />
<br />
Alcune stampanti 3D sono in grado di replicare la maggior parte dei pezzi necessari a costruirne un altro esemplare.<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
! note<br />
|-<br />
| [[File:Lulzbot-3D-printer-RT.jpg|100px|thumb|center|]]<br />
| [http://www.lulzbot.com/ Lulzbot]<br />[http://www.lulzbot.com/?q=products/ao-101-3d-printer AO-101]<br />
| 1.725$ (~1330 euro)<br />
| volume di stampa 200x190x100 mm, tolleranza 0.2 mm<br />
| certificata dalla ''FSF'' come interamente ''free''<br />
| un po' piccola?<br />
| già assemblata.<br />Forse la si può avere gratis, chiedendola, ma i tempi sembrano lunghi.<br />
|-<br />
| [[File:MendelMaxPhoto.JPG|100px|thumb|center|]]<br />
| [http://reprap.org/ RepRap]<br />[http://reprap.org/wiki/MendelMax MendelMax]<br />
| 1.300$ (~1000 euro)<br />
| volume di stampa 230x250x175 mm<br />
| a parte pochi componenti, è interamente auto-replicante<br />
| <br />
| kit da assemblare<br />
|-<br />
| [[File:Makerbot.jpg|100px|thumb|center|]]<br />
| [http://makerbot.com/ MakerBot]<br />[http://store.makerbot.com/replicator2.html Replicator 2]<br />
| 2.199$ (~1700 euro)<br />
| volume di stampa 285x153x155 mm, tolleranza 100 micron (0.01 cm)<br />
| molto precisa<br />
| un po' cara<br />
| già assemblata<br />
|-<br />
|}<br />
<br />
== Tornio cnc ==<br />
<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br/><br />
Il tornio si configura tra le macchine utensili da asportazione come macchina a "pezzo rotante"<br/><br />
Dalla velocità relativa tra il pezzo in rotazione e l'utensile che si sposta secondo un piano bidimensionale solitamente X ,Z si ottiene il taglio .<br />
Per convenzione sull'asse X si formano i diametri e sull'asse Z le lunghezze.<br/> <br />
La tornitura longitudinale genera sempre una "filettatura" destra o sinistra a seconda del senso di rotazione del pezzo e della direzione di avanzamento dell'utensile.<br/><br />
Con opportune geometrie di utensili si possono produrre infiniti profili in rivoluzione ed anche tagli radiali questo fa si che il tornio non richieda in genere molta utensileria , infatti le forme prodotte possono assumere profili diversi per mezzo dello stesso utensile. [[File:Tornitura.jpg |200px |right]]<br/> <br />
Le operazioni di tornitura possono essere eseguite sia in modo manuale che in modo automatico o a controllo numerico cosi da avvantaggiare la ripetitività dell'oggetto da produrre.<br/><br />
Operando manualmente invece occorre condurre il tornio in assoluta sicurezza da personale specificatamente formato per evitare di produrre pezzi non conformi e salvaguardare l'incolumità dell'operatore.<br />
Il rischio maggiore sta nel rimanere impigliati con abiti o gli stessi capelli nel mandrino in rotazione con conseguenze a volte mortali.<br/><br />
Altro rischio importante è il possibile distacco del pezzo dal mandrino durante la lavorazione o a seguito di una collisione imprevista tra questo e d altre parti statiche.<br/><br />
Il pezzo che può colpire l'operatore è pericoloso proporzionalmente alla propria massa e velocità di rotazione.<br />
<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
Dipende dal budget a disposizione , dalle esigenze produttive (materiali e dimensioni) e gli obiettivi di precisione qualitativa che si vogliono perseguire.<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
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== Fresa cnc ==<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
'''Componenti:'''<br />
*Viti a ricircolazione di sfere,[http://www.servomech.it/Pdf/prodotti/SERVOMECH-catalogo-viti-e-madreviti-a-sfere.pdf guida]<br />
<br />
*Guide e tavole lineari,[http://www.bettsistemi.com/index.php?page=hbbett&prod=3&sez=pano catalogo]<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
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== Laser cutter ==<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
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{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
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<br />
== Trapano a colonna ==<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
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<hr />
<div>'''''[[MaterialePerLaSede|Torna alla pagina principale del materiale per la sede]]'''''<br />
<br />
= Materiale per la sede (che non c'è (ancora)) - Meccanica =<br />
<br />
Atomi che spostano altri atomi.<br />
<br />
== Stampante 3D ==<br />
<br />
La moda del momento, forse, ma indubbiamente comoda!<br />
<br />
Fondamentale per la prototipazione rapida, ci si possono fare pezzi di macchine anche complesse e supporti o case per i propri componenti elettronici.<br />
<br />
Funzionano (tutte?) sul principio della [https://it.wikipedia.org/wiki/Modellazione_a_deposizione_fusa modellazione a deposizione fusa], aggiungendo il materiale plastico uno strato alla volta.<br />
<br />
Hanno bisogno del materiale da depositare (disponibile in vari colori)<br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Opinioni in merito alla fattibilità?<br />
<br />
Alcune stampanti 3D sono in grado di replicare la maggior parte dei pezzi necessari a costruirne un altro esemplare.<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
! note<br />
|-<br />
| [[File:Lulzbot-3D-printer-RT.jpg|100px|thumb|center|]]<br />
| [http://www.lulzbot.com/ Lulzbot]<br />[http://www.lulzbot.com/?q=products/ao-101-3d-printer AO-101]<br />
| 1.725$ (~1330 euro)<br />
| volume di stampa 200x190x100 mm, tolleranza 0.2 mm<br />
| certificata dalla ''FSF'' come interamente ''free''<br />
| un po' piccola?<br />
| già assemblata.<br />Forse la si può avere gratis, chiedendola, ma i tempi sembrano lunghi.<br />
|-<br />
| [[File:MendelMaxPhoto.JPG|100px|thumb|center|]]<br />
| [http://reprap.org/ RepRap]<br />[http://reprap.org/wiki/MendelMax MendelMax]<br />
| 1.300$ (~1000 euro)<br />
| volume di stampa 230x250x175 mm<br />
| a parte pochi componenti, è interamente auto-replicante<br />
| <br />
| kit da assemblare<br />
|-<br />
| [[File:Makerbot.jpg|100px|thumb|center|]]<br />
| [http://makerbot.com/ MakerBot]<br />[http://store.makerbot.com/replicator2.html Replicator 2]<br />
| 2.199$ (~1700 euro)<br />
| volume di stampa 285x153x155 mm, tolleranza 100 micron (0.01 cm)<br />
| molto precisa<br />
| un po' cara<br />
| già assemblata<br />
|-<br />
|}<br />
<br />
== Tornio ==<br />
<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br/><br />
Il tornio si configura tra le macchine utensili da asportazione come macchina a "pezzo rotante"<br/><br />
Dalla velocità relativa tra il pezzo in rotazione e l'utensile che si sposta secondo un piano bidimensionale solitamente X ,Z si ottiene il taglio .<br />
Per convenzione sull'asse X si formano i diametri e sull'asse Z le lunghezze.<br/> <br />
La tornitura longitudinale genera sempre una "filettatura" destra o sinistra a seconda del senso di rotazione del pezzo e della direzione di avanzamento dell'utensile.<br/><br />
Con opportune geometrie di utensili si possono produrre infiniti profili in rivoluzione ed anche tagli radiali questo fa si che il tornio non richieda in genere molta utensileria , infatti le forme prodotte possono assumere profili diversi per mezzo dello stesso utensile. [[File:Tornitura.jpg |200px |right]]<br/> <br />
Le operazioni di tornitura possono essere eseguite sia in modo manuale che in modo automatico o a controllo numerico cosi da avvantaggiare la ripetitività dell'oggetto da produrre.<br/><br />
Operando manualmente invece occorre condurre il tornio in assoluta sicurezza da personale specificatamente formato per evitare di produrre pezzi non conformi e salvaguardare l'incolumità dell'operatore.<br />
Il rischio maggiore sta nel rimanere impigliati con abiti o gli stessi capelli nel mandrino in rotazione con conseguenze a volte mortali.<br/><br />
Altro rischio importante è il possibile distacco del pezzo dal mandrino durante la lavorazione o a seguito di una collisione imprevista tra questo e d altre parti statiche.<br/><br />
Il pezzo che può colpire l'operatore è pericoloso proporzionalmente alla propria massa e velocità di rotazione.<br />
<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
Dipende dal budget a disposizione , dalle esigenze produttive (materiali e dimensioni) e gli obiettivi di precisione qualitativa che si vogliono perseguire.<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
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! immagine<br />
! produttore/nome<br />
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! descrizione e caratteristiche<br />
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== Fresa cnc ==<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
'''Componenti:'''<br />
*Viti a ricircolazione di sfere,[http://www.servomech.it/Pdf/prodotti/SERVOMECH-catalogo-viti-e-madreviti-a-sfere.pdf guida]<br />
<br />
*Guide e tavole lineari,[http://www.bettsistemi.com/index.php?page=hbbett&prod=3&sez=pano catalogo]<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
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== Laser cutter ==<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
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{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
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== Trapano a colonna ==<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
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<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=MaterialePerLaSede-Meccanica&diff=842MaterialePerLaSede-Meccanica2013-05-24T10:44:55Z<p>MiB: /* Tornio */</p>
<hr />
<div>'''''[[MaterialePerLaSede|Torna alla pagina principale del materiale per la sede]]'''''<br />
<br />
= Materiale per la sede (che non c'è (ancora)) - Meccanica =<br />
<br />
Atomi che spostano altri atomi.<br />
<br />
== Stampante 3D ==<br />
<br />
La moda del momento, forse, ma indubbiamente comoda!<br />
<br />
Fondamentale per la prototipazione rapida, ci si possono fare pezzi di macchine anche complesse e supporti o case per i propri componenti elettronici.<br />
<br />
Funzionano (tutte?) sul principio della [https://it.wikipedia.org/wiki/Modellazione_a_deposizione_fusa modellazione a deposizione fusa], aggiungendo il materiale plastico uno strato alla volta.<br />
<br />
Hanno bisogno del materiale da depositare (disponibile in vari colori)<br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Opinioni in merito alla fattibilità?<br />
<br />
Alcune stampanti 3D sono in grado di replicare la maggior parte dei pezzi necessari a costruirne un altro esemplare.<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
! note<br />
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| [[File:Lulzbot-3D-printer-RT.jpg|100px|thumb|center|]]<br />
| [http://www.lulzbot.com/ Lulzbot]<br />[http://www.lulzbot.com/?q=products/ao-101-3d-printer AO-101]<br />
| 1.725$ (~1330 euro)<br />
| volume di stampa 200x190x100 mm, tolleranza 0.2 mm<br />
| certificata dalla ''FSF'' come interamente ''free''<br />
| un po' piccola?<br />
| già assemblata.<br />Forse la si può avere gratis, chiedendola, ma i tempi sembrano lunghi.<br />
|-<br />
| [[File:MendelMaxPhoto.JPG|100px|thumb|center|]]<br />
| [http://reprap.org/ RepRap]<br />[http://reprap.org/wiki/MendelMax MendelMax]<br />
| 1.300$ (~1000 euro)<br />
| volume di stampa 230x250x175 mm<br />
| a parte pochi componenti, è interamente auto-replicante<br />
| <br />
| kit da assemblare<br />
|-<br />
| [[File:Makerbot.jpg|100px|thumb|center|]]<br />
| [http://makerbot.com/ MakerBot]<br />[http://store.makerbot.com/replicator2.html Replicator 2]<br />
| 2.199$ (~1700 euro)<br />
| volume di stampa 285x153x155 mm, tolleranza 100 micron (0.01 cm)<br />
| molto precisa<br />
| un po' cara<br />
| già assemblata<br />
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== Tornio ==<br />
<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br/><br />
Il tornio si configura tra le macchine utensili da asportazione come macchina a "pezzo rotante"<br/><br />
Dalla velocità relativa tra il pezzo in rotazione e l'utensile che si sposta secondo un piano bidimensionale solitamente X ,Z si ottiene il taglio .<br />
Per convenzione sull'asse X si formano i diametri e sull'asse Z le lunghezze.<br/> <br />
La tornitura longitudinale genera sempre una "filettatura" destra o sinistra a seconda del senso di rotazione del pezzo e della direzione di avanzamento dell'utensile.<br/><br />
Con opportune geometrie di utensili si possono produrre infiniti profili in rivoluzione ed anche tagli radiali questo fa si che il tornio non richieda in genere molta utensileria , infatti le forme prodotte possono assumere profili diversi per mezzo dello stesso utensile. <br/> <br />
Le operazioni di tornitura possono essere eseguite sia in modo manuale che in modo automatico o a controllo numerico cosi da avvantaggiare la ripetitività dell'oggetto da produrre.<br/><br />
Operando manualmente invece occorre condurre il tornio in assoluta sicurezza da personale specificatamente formato per evitare di produrre pezzi non conformi e salvaguardare l'incolumità dell'operatore.<br />
Il rischio maggiore sta nel rimanere impigliati con abiti o gli stessi capelli nel mandrino in rotazione con conseguenze a volte mortali.<br/><br />
Altro rischio importante è il possibile distacco del pezzo dal mandrino durante la lavorazione o a seguito di una collisione imprevista tra questo e d altre parti statiche.<br/><br />
Il pezzo che può colpire l'operatore è pericoloso proporzionalmente alla propria massa e velocità di rotazione.<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
Dipende dal budget a disposizione , dalle esigenze produttive (materiali e dimensioni) e gli obiettivi di precisione qualitativa che si vogliono perseguire.<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
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{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
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== Fresa cnc ==<br />
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Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br />
<br />
=== Facciamola ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
'''Componenti:'''<br />
*Viti a ricircolazione di sfere,[http://www.servomech.it/Pdf/prodotti/SERVOMECH-catalogo-viti-e-madreviti-a-sfere.pdf guida]<br />
<br />
*Guide e tavole lineari,[http://www.bettsistemi.com/index.php?page=hbbett&prod=3&sez=pano catalogo]<br />
<br />
=== Compriamola ===<br />
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{| class="wikitable"<br />
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== Laser cutter ==<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
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{| class="wikitable"<br />
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! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
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== Trapano a colonna ==<br />
<br />
Descrizione sommaria di cosa fa, come funziona e di cosa ha bisogno (alimentazione, consumabili e altro) più peculiarità varie (è rumoroso, dà assuefazione, ...)<br />
<br />
=== Facciamolo ===<br />
<br />
Analisi di cosa serve in termini di materiale, competenze, tempo (e cosa si può ragionevolmente ottenere).<br />
<br />
=== Compriamolo ===<br />
<br />
{| class="wikitable"<br />
! immagine<br />
! produttore/nome<br />
! prezzo indicativo<br />
! descrizione e caratteristiche<br />
! pro<br />
! contro<br />
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|}</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=9-_Altri_progetti&diff=7319- Altri progetti2013-05-04T13:25:01Z<p>MiB: /* Stampa 3D */</p>
<hr />
<div>=== Oscilloscopio "libero" ===<br />
=== Stampa 3D ===<br />
[[File:Print-3D-01.jpg|500px|right]]<br />
Chiamata anche prototipazione rapida la stampa 3D è semplicemente un sistema di stratificazione di materiale di varia natura al fine di realizzare oggetti reali , prototipi , simulazioni o modelli preventivamente progettati con il CAD<br />
L'apporto di materiale in quantità uniformemente dosata nei punti programmati dovrà amalgamarsi strato su strato al fine di raggiungere l'omogeneità e la forma richiesta dal progetto. <br />
<br />
La stampante 3D RasPiBo<br />
<br />
La mamma (si spera )di tante reprap home made.........<br />
[[File:Print-3D-00.jpg|200px|left]]<br />
<br />
uno schizzo per partire e poi il progetto crescerà in corso d'opera.<br />
<br />
=== Multicotteri (controllo remoto?) ===<br />
=== Controllo Radio (HAM) + decodifica segnali ===<br />
=== Software Defined Radio/GNU Radio ===<br />
=== Generazione di energia alternativa ===</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Print-3D-00.jpg&diff=730File:Print-3D-00.jpg2013-05-04T12:57:27Z<p>MiB: Uno schizzo per capirci</p>
<hr />
<div>Uno schizzo per capirci</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Print-3D-01.jpg&diff=729File:Print-3D-01.jpg2013-05-04T12:33:08Z<p>MiB: Primi pezzi tanto per partire</p>
<hr />
<div>Primi pezzi tanto per partire</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Elettronica_di_Base&diff=653Elettronica di Base2013-04-09T06:16:10Z<p>MiB: /* Il Circuito Stampato */</p>
<hr />
<div>=== Basi: Tensione/Corrente/Potenza ===<br />
<br />
Riassunto delle cose dette nella non-lezione 1 (7 febbraio 2013).<br />
<br />
Un flusso di elettroni crea una corrente elettrica. L'intensita' di corrente (che si misura in Ampere, simbolo A) misura quanti elettroni al secondo passano (e' proporzionale al numero di elettroni al secondo).<br />
<br />
E' intuitivo associare una corrente elettrica al fluido che scorre all'interno di tubi, e.g. acqua.<br />
<br />
I materiali si comportano in modo diverso al passaggio della corrente. Alcuni impediscono il passaggio (isolanti), in altri fluisce molto facilmente (conduttori), in altri ancora passa ma con difficolta' (cattivi conduttori).<br />
* Esempi di isolanti: vetro, ceramica<br />
* Esempi di buoni conduttori: i metalli<br />
* Esempio di cattivi conduttori: la grafite<br />
<br />
I cattivi conduttori sono utili in Elettronica, consentono di costruire componenti che creano un "impedimento calcolato" al passaggio di una corrente: le resistenze.<br />
<br />
Per costruire una resistenza si crea un "filo" di grafite in modo che per lunghezza e sezione crei la "difficolta'" voluta al passaggio della corrente. Questa "difficolta'" si misura in Ohm (il simbolo e' l'omega greca maiuscola, Ω). La corrente fa piu' "10 volte piu' fatica" a passare in una resistenza da 10000Ω di quanta ne faccia in una da 1000Ω.<br />
<br />
Le resistenze si trovano in commercio, costano O(1 centesimo). Hanno il valore indicato con strisce colorate.<br />
(qui occorre aggiungere un link al codice dei colori e una riflessione sui valori standard e sulla precisione)<br />
<br />
Il terzo parametro importantissimo per iniziare con l'elettronica e' la Tensione (o Differenza di Potenziale). Il concetto di Differenza di Potenziale si capisce (almeno intuitivamente) pensando alla corrente come un liquido. Se avete un deposito di acqua a 5m di altezza, quell'acqua ha un certo potenziale gravitazionale, potete far funzionare un mulino che ha necessita' di un salto di 5 metri. Se quel deposito<br />
si trova a 10m potete far funzionare con la stessa acqua due mulini uno "in cascata" all'altro, o, come direbbe un elettronico, in serie.<br />
<br />
Il concetto e' proprio quello: a quale "altezza" elettrica vengono immessi gli elettroni nel circuito e a quale altezza vengono recuperati? la differenza e' la Tensione o Differenza di Potenziale.<br />
Si misura in Volt (simbolo V)<br />
<br />
La prima legge di Ohm:<br />
<br />
ΔV = R I<br />
<br />
indica la relazione fra differenza di potenziale (ΔV) resistenza (R) e Intensita' di Corrente (I).<br />
<br />
Facciamo alcuni esempi.<br />
* Se colleghiamo i poli di una pila con isolante (resistenza infinita o quasi), non passa alcuna corrente (I=0).<br />
* Se attacchiamo ai poli di una pila una resistenza di alto valore passa una debole corrente<br />
* se invece usiamo una resistenza di basso valore passa una forte corrente.<br />
* infine (NB NON PROVATE QUESTO ESPERIMENTO! E' TEORICO!) se collegate i poli con un filo conduttore la resistenza e' quasi nulla e la corrente diventa quasi infinita! E' il corto circuito, il modo migliore di danneggiare circuiti, in quasto caso la pila si puo' rompere, talvolta scoppiare.<br />
<br />
La legge di Ohm appare naturale. Se la corrente fa molta "fatica" a passare per il circuito ne passa poca, cioe' passano meno elettroni al secondo. Se invece il circuito oppone poche difficolta' al passaggio della corrente, allora passano piu' elettroni al secondo, cioe' maggior corrente, un numero piu' alto di Ampere.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm indica come la resistenza sia legata alla forma del conduttore:<br />
<br />
''La resistenza e' direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sezione del conduttore''<br />
<br />
Pensate a questi elettroni che devono passare per un filo dove e' faticoso avanzare. Io mi immagino gli elettroni come palline in un tubo e la resistenza come qualcosa di viscoso (miele?) nel tubo. <br />
Poniamo per semplicita' che il <br />
filo sia cilindrico. Se la lunghezza del filo e' doppia si fa doppia fatica (e' come dover passare due tubi<br />
uno di seguito all'altro). <br />
Se il tubo e' piu' ampio possono passare piu' palline contemporaneamente quindi la fatica media per pallina<br />
e' minore, il numero di palline che contemporaneamente entra nel tubo e' proporzionale all'area della sezione.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm ci aiuta a capire anche la regola per calcolare il valore della resistenza complessiva quando si mettono resistenze in serie e in parallelo.<br />
(manca un disegno per resistenze in serie e in parallelo)<br />
<br />
Per le resistenze in serie vale la regola della doppia fatica, prima i nostri poveri elettroni devono attraversare la prima resistenza, poi la seconda. (e se sono piu' di due, la terza, la quarta e cosi' via).<br />
<br />
Quindi per le resistenze in serie:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub> + R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per le resistenze di parallelo il ragionamento e' un po' piu' complesso. Tendenzialmente vale la regola della sezione, e' come affiancare piu' tubi, gli elettroni possono entrare in uno dei tubi e alla fine la corrente sara' quella che fuoriesce da tutti.<br />
Sicuramente la resistenza risultante dall'uso di piu' resistenze in parallelo e' minore.<br />
Se si mettono in parallelo due resistenze dello stesso valore, si ottiene una resistenza pari alla meta' del<br />
valore del valore usato. (due resistenze da 1000Ω in parallelo sono equivalenti a una resistenza di 500Ω).<br />
<br />
La regola generale e':<br />
<br />
1/R<sub>tot</sub> = 1/R<sub>1</sub> + 1/R<sub>2</sub> + 1/R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per due sole resistenze si puo' scrivere:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = (R<sub>1</sub> * R<sub>2</sub>) / (R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub>)<br />
<br />
L'altro concetto chiave introdotto nella non-lezione del 7 febbraio e' la Potenza.<br />
Potenza=capacita' di fare qualcosa. (per i puristi Fisici, variazione del Lavoro per unita' di tempo).<br />
Si misura in Watt (W). E' una misura comune. Se pochi hanno chiesto in un negozio oggetti specificandoli in Ohm, Ampere o Volt, e' comune acquistare una lampadina da 50 Watt. Questa lampadina "usa", "ha bisogno" di 50 watt per funzionare: "fa" qualcosa per 50W. Cosa fa? Si spera che faccia luce per la maggior parte di<br />
quei 50W, ma spesso ne usa una parte, talvolta grande, in calore.<br />
<br />
Come e' legata la potenza alle grandezze che abbiamo visto con la prima legge di ohm? La formula elegante e':<br />
<br />
P = ΔV I<br />
<br />
In alternativa usando la legge di Ohm per sostituire ΔV:<br />
<br />
P = R I<sup>2</sup><br />
<br />
Le resistenze che abbiamo visto prima, i componenti con le strisce colorate, dissipano tutta la potenza in calore. Normalmente la potenza e' di una piccola frazione di Watt e quindi non ci si accorge nemmeno dell'effetto termico (non si riscaldano).<br />
Fate attenzione a calcolare la potenza dissipata, se e' troppa la resistenza si brucia. Le resistenze normalmente usate nei circuiti dissipano al massimo 0.25W (un quarto di watt).<br />
Quindi se 12v passano per una resistenza di 1000Ω, l'intensita' di corrente sara' 0.012A e la potenza<br />
0.144W e quindi la resistenza campa, se invece usiamo una resistenza da 100Ω, la corrente sara' 0.12A e<br />
la potenza 1.44W, la resistenza crepa.<br />
<br />
=== Riconosciamo i componenti ===<br />
<br />
[[Immagini e Simboli dei Componenti]]<br />
<br />
=== La breadboard ===<br />
<br />
=== Il Circuito Stampato ===<br />
[[File:PCB.jpg |400px|thumb|rigth|]]<br />
PCB (Printed Circuit Board) PWB (Printed Wiring Board) CS (Circuito Stampato)<br />
<br />
Come realizzarlo ? quali strumenti , materiali , accorgimenti occorrono per realizzare <br />
il CS su cui andremo a posizionare i nostri componenti elettronici?<br />
<br />
Il circuito stampato è senza dubbio la parte del nostro progetto che richiederà maggior impegno e ingegno<br />
e la strumentazione in nostro possesso sarà determinante per la scelta del metodo <br />
costruttivo permettendoci di conseguire risultati ben precisi in tempi ragionevoli.<br />
Questi sono a grandi linee i metodi che si possono adottare :<br />
<br />
1)Totalmente manuale:Il disegno delle piste è fatto a mano direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
2)Trasferimento di stampa :Si dovrà trasferire la stampa dalla carta alla basetta ramata .<br />
<br />
3)Procedimento di fotoincisione :Esposizione a raggi UV di basetta di rame presensiblizzata.<br />
<br />
4)Procedimento mediante fresatura: Le piste verranno isolate tra loro mediante asportazione meccanica del rame in eccesso.<br />
<br />
5)Laser :Come il procedimento 3<br />
<br />
6)Stampa 3D :Come per il metodo 2 ma direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
7)La prototipazione online (non è un metodo ma una scelta che implica il rispetto di standard di progettazione)<br />
<br />
'''1)Metodo Manuale''' <br />
<br />
Di cosa abbiamo bisogno. <br />
* Pennarello indelebile o specifico per PCB <br />
* Carta millimetrata <br />
* Basetta ramata a singola o doppia faccia<br />
* Percloruro ferrico (si compra nei negozi di componenti elettronici) <br />
* Punteruolo (o bulino) martello <br />
* Trapano con punta da 0,8 mm - 1,0 mm<br />
* Vaschetta in plastica e guanti in lattice<br />
Eseguire il disegno su carta millimetrata delle piste del centro dei fori e dei componenti basandosi sullo schema .<br />
(NB i componenti verranno collocati sul lato opposto alle piste di rame quindi il disegno deve essere specchiato.)<br />
Dopo aver fermato con nastro adesivo il foglio di carta sulla basetta incidere con un punteruolo il centro dei fori.<br />
Procedere con la foratura ,se servono anche fori di fissaggio occorre prevederli e eseguirli punta adeguata.<br />
carteggiare le bave prodotte dalla foratura<br />
Sgrassare con trielina o acetone la basetta ramata ed evitare di toccarla con le dita.<br />
Disegnare le piste di collegamento dei componenti con il pennarello direttamente sul rame basandosi sul disegno prodotto precedentemente.<br />
Per i circuiti a doppia faccia procedere allo stesso facendo attenzione ad individuare gli esatti riferimenti di posizione.<br />
Passare un filo da cucire in un foro qualsiasi che servirà per immergerlo nel percloruro ferrico senza toccarlo con le dita.<br />
L'immersione della basetta deve essere totale nel liquido il quale in pochi minuti produrrà la corrosione del rame esposto .<br />
Durante quest'ultima fase è consigliato agitare il liquido mediante il movimento della vaschetta o della basetta stessa.<br />
Al termine lavare la basetta con acqua corrente.<br />
Non buttate il percloruro ferrico rimasto , servirà ancora per tante altre basette. <br />
<br />
Vantaggi:Metodo economico , facile ,veloce se il circuito è semplice e poco miniaturizzato.<br />
Svantaggi:Non adatto per circuiti complessi e miniaturizzati soprattutto se occorre produrre più pezzi.<br />
<br />
Tutti i metodi seguenti necessitano dell'uso di software (si spera Opensource) per la progettazione o la stampa della grafica necessaria a riprodurre fedelmente il circuito stampato.<br />
Alcuni software specifici: kicad.org ........(chi ne conosce altri?)<br />
<br />
'''2)Trasferimento di stampa''' <br />
<br />
Le fasi sono le stesse del metodo 1) ma è possibile evitare di disegnare con pennarello avvalendosi di una riproduzione stampata con stampante laser o fotocopiatrice (no stampe inkjet) in scala 1:1<br />
Esistono anche carte specifiche per questo uso , alcuni usano anche la carta da forno.<br />
la stampa andrà posizionata sulla basetta e servendosi di un ferro da stiro occorrerà scaldare premendo molto bene le parti sovrapposte in modo che il toner presente sulla carta si incolli termicamente al rame .<br />
Una volta raffreddato è possibile staccare la carta .<br />
Ritoccare con pennarello le parti piccole che non si sono traferite.<br />
Procedere con l'immersione nel percloruro ferrico come spiegato nel metodo 1.<br />
A differenza del metodo precedente la punzonatura e la foratura sono da fare alla fine di tutto il ciclo.<br />
Con questo metodo serve una estrema precisione di posizionamento nella realizzazione dei CS doppia faccia in quanto il nastro adesivo non può essere usato perchè si scioglierebbe con il calore e provocherebbe lo spostamento della carta con conseguente disallineamento delle parti.<br />
<br />
Vantaggi:Di facile realizzazione ,discreta qualità e ripetitività in piccole produzioni di pezzi.<br />
<br />
Svantaggi:La foratura rimane comunque manuale ,le prime volte la carta non si stacca e il toner non viene trasferito soprattutto se le piste sono sottili.<br />
<br />
<br />
'''3)La fotoincisione'''<br />
[[File:Bromografo-homemade.jpg |200px|thumb|rigth |bromobrafo ricavato da vecchio scanner HP scanjet 4p]]<br />
Con questo metodo è indispensabile procurarsi/costruirsi un bromografo oppure attrezzarsi con lampade adeguate.<br />
*le operazioni iniziali devono essere eseguite in camera oscura (solo poca luce rossa) <br />
*la basetta di rame normale dovra essere verniciata con vernice spry fotosensibile , oppure ci si procurerà la basetta presensibilizzata a singola o doppia faccia.<br />
Come per il procedimento 2 si dovrà riprodurre una stampa inkjet o laser su carta trasparente (acetato).<br />
Posizionarla con l'inchiostro rivolto verso la basetta e illuminare per un tempo prestabilito (da prove empiriche potrebbe essere circa 2 min)<br />
Questa esposizione ai raggi UV deteriora il film fotosensibile esposto alla luce, lasciando inalterato quello in ombra dell'inchiostro della stampa.<br />
La successiva fase è lo sviluppo e come tutte le fasi precedenti sempre in camera oscura occorre immergere per alcuni minuti in un bagno di soluzione caustica (7gr di soda caustica in un litro di acqua demineralizzata) finchè la parte di fotoresist diventa più scura e mostra chiaramente l'intero schema .<br />
Occorrerà lavarlo in acqua corrente servendosi di un pennellino morbido per facilitare la rimozione della vernice in eccesso che si staccherà lasciando il rame a vista pronto per essere corroso nel percloruro ferrico.<br />
La foratura manuale viene eseguita in ultima fase e per questa ci si può servire anche di una macchina foratrice CnC in questo modo si ha possibilità di produrre discrete quantità di pezzi . (le foto ripropongono i passaggi principali)<br><br />
<br />
[[File:Master1_PCB.jpg |200px|left]][[File:Master_PCB.jpg |200px]][[File:CS_Rilevatore_220.jpg|200px]]<br />
<br><br><br />
<br />
'''4)La fresatura CNC'''<br />
<br />
Se il vostro laboratorio dispone di una piccola CnC allora potrete permettervi di creare svariati circuiti stampati completi di foratura non estremamente miniaturizzati ma riproducibili in modo automatico e senza l'uso di prodotti chimici. <br />
Questo sistema si basa totalmente sulla progettazione CAD e programmazione CAM del percorso che dovrà eseguire la macchina fresatrice durante l'esecuzione .<br />
Il buon risultato è determinato dalla precisione della macchina e dalla ponderata velocità di lavorazione.<br />
L'esempio è stato realizzato con QCad per la parte grafica e LinuxCnC per gestire la macchina CnC <br><br><br />
<br />
[[File:Cad-PCB.png|300px]] - [[File:ScreenCnC.png|300px]]<br />
<br />
=== Saldare i componenti ===<br />
<br />
Ho trovato alcuni video su youtube molto interessanti per chi, come me, deve imparare a saldare, se qualche esperto vede i video e vuole commentarli, potrebbe diventare un ottimo how-to per apprendere:<br />
<br />
1) Introduzione all'uso del saldatore, dell'aspiratore e loro manutenzione<br />
[http://www.youtube.com/watch?v=NPPZ-O46gdM]<br />
<br />
2) Recupero delle punte del saldatore [http://www.youtube.com/watch?v=1GFywHwd6n4]<br />
<br />
=== Uso di un tester ===<br />
=== Legge di Ohm ===<br />
=== Alimentatori ===<br />
=== Circuiti con porte logiche ===</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Video-Play.png&diff=652File:Video-Play.png2013-04-08T17:52:57Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Elettronica_di_Base&diff=647Elettronica di Base2013-04-08T16:57:30Z<p>MiB: /* Il Circuito Stampato */</p>
<hr />
<div>=== Basi: Tensione/Corrente/Potenza ===<br />
<br />
Riassunto delle cose dette nella non-lezione 1 (7 febbraio 2013).<br />
<br />
Un flusso di elettroni crea una corrente elettrica. L'intensita' di corrente (che si misura in Ampere, simbolo A) misura quanti elettroni al secondo passano (e' proporzionale al numero di elettroni al secondo).<br />
<br />
E' intuitivo associare una corrente elettrica al fluido che scorre all'interno di tubi, e.g. acqua.<br />
<br />
I materiali si comportano in modo diverso al passaggio della corrente. Alcuni impediscono il passaggio (isolanti), in altri fluisce molto facilmente (conduttori), in altri ancora passa ma con difficolta' (cattivi conduttori).<br />
* Esempi di isolanti: vetro, ceramica<br />
* Esempi di buoni conduttori: i metalli<br />
* Esempio di cattivi conduttori: la grafite<br />
<br />
I cattivi conduttori sono utili in Elettronica, consentono di costruire componenti che creano un "impedimento calcolato" al passaggio di una corrente: le resistenze.<br />
<br />
Per costruire una resistenza si crea un "filo" di grafite in modo che per lunghezza e sezione crei la "difficolta'" voluta al passaggio della corrente. Questa "difficolta'" si misura in Ohm (il simbolo e' l'omega greca maiuscola, Ω). La corrente fa piu' "10 volte piu' fatica" a passare in una resistenza da 10000Ω di quanta ne faccia in una da 1000Ω.<br />
<br />
Le resistenze si trovano in commercio, costano O(1 centesimo). Hanno il valore indicato con strisce colorate.<br />
(qui occorre aggiungere un link al codice dei colori e una riflessione sui valori standard e sulla precisione)<br />
<br />
Il terzo parametro importantissimo per iniziare con l'elettronica e' la Tensione (o Differenza di Potenziale). Il concetto di Differenza di Potenziale si capisce (almeno intuitivamente) pensando alla corrente come un liquido. Se avete un deposito di acqua a 5m di altezza, quell'acqua ha un certo potenziale gravitazionale, potete far funzionare un mulino che ha necessita' di un salto di 5 metri. Se quel deposito<br />
si trova a 10m potete far funzionare con la stessa acqua due mulini uno "in cascata" all'altro, o, come direbbe un elettronico, in serie.<br />
<br />
Il concetto e' proprio quello: a quale "altezza" elettrica vengono immessi gli elettroni nel circuito e a quale altezza vengono recuperati? la differenza e' la Tensione o Differenza di Potenziale.<br />
Si misura in Volt (simbolo V)<br />
<br />
La prima legge di Ohm:<br />
<br />
ΔV = R I<br />
<br />
indica la relazione fra differenza di potenziale (ΔV) resistenza (R) e Intensita' di Corrente (I).<br />
<br />
Facciamo alcuni esempi.<br />
* Se colleghiamo i poli di una pila con isolante (resistenza infinita o quasi), non passa alcuna corrente (I=0).<br />
* Se attacchiamo ai poli di una pila una resistenza di alto valore passa una debole corrente<br />
* se invece usiamo una resistenza di basso valore passa una forte corrente.<br />
* infine (NB NON PROVATE QUESTO ESPERIMENTO! E' TEORICO!) se collegate i poli con un filo conduttore la resistenza e' quasi nulla e la corrente diventa quasi infinita! E' il corto circuito, il modo migliore di danneggiare circuiti, in quasto caso la pila si puo' rompere, talvolta scoppiare.<br />
<br />
La legge di Ohm appare naturale. Se la corrente fa molta "fatica" a passare per il circuito ne passa poca, cioe' passano meno elettroni al secondo. Se invece il circuito oppone poche difficolta' al passaggio della corrente, allora passano piu' elettroni al secondo, cioe' maggior corrente, un numero piu' alto di Ampere.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm indica come la resistenza sia legata alla forma del conduttore:<br />
<br />
''La resistenza e' direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sezione del conduttore''<br />
<br />
Pensate a questi elettroni che devono passare per un filo dove e' faticoso avanzare. Io mi immagino gli elettroni come palline in un tubo e la resistenza come qualcosa di viscoso (miele?) nel tubo. <br />
Poniamo per semplicita' che il <br />
filo sia cilindrico. Se la lunghezza del filo e' doppia si fa doppia fatica (e' come dover passare due tubi<br />
uno di seguito all'altro). <br />
Se il tubo e' piu' ampio possono passare piu' palline contemporaneamente quindi la fatica media per pallina<br />
e' minore, il numero di palline che contemporaneamente entra nel tubo e' proporzionale all'area della sezione.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm ci aiuta a capire anche la regola per calcolare il valore della resistenza complessiva quando si mettono resistenze in serie e in parallelo.<br />
(manca un disegno per resistenze in serie e in parallelo)<br />
<br />
Per le resistenze in serie vale la regola della doppia fatica, prima i nostri poveri elettroni devono attraversare la prima resistenza, poi la seconda. (e se sono piu' di due, la terza, la quarta e cosi' via).<br />
<br />
Quindi per le resistenze in serie:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub> + R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per le resistenze di parallelo il ragionamento e' un po' piu' complesso. Tendenzialmente vale la regola della sezione, e' come affiancare piu' tubi, gli elettroni possono entrare in uno dei tubi e alla fine la corrente sara' quella che fuoriesce da tutti.<br />
Sicuramente la resistenza risultante dall'uso di piu' resistenze in parallelo e' minore.<br />
Se si mettono in parallelo due resistenze dello stesso valore, si ottiene una resistenza pari alla meta' del<br />
valore del valore usato. (due resistenze da 1000Ω in parallelo sono equivalenti a una resistenza di 500Ω).<br />
<br />
La regola generale e':<br />
<br />
1/R<sub>tot</sub> = 1/R<sub>1</sub> + 1/R<sub>2</sub> + 1/R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per due sole resistenze si puo' scrivere:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = (R<sub>1</sub> * R<sub>2</sub>) / (R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub>)<br />
<br />
L'altro concetto chiave introdotto nella non-lezione del 7 febbraio e' la Potenza.<br />
Potenza=capacita' di fare qualcosa. (per i puristi Fisici, variazione del Lavoro per unita' di tempo).<br />
Si misura in Watt (W). E' una misura comune. Se pochi hanno chiesto in un negozio oggetti specificandoli in Ohm, Ampere o Volt, e' comune acquistare una lampadina da 50 Watt. Questa lampadina "usa", "ha bisogno" di 50 watt per funzionare: "fa" qualcosa per 50W. Cosa fa? Si spera che faccia luce per la maggior parte di<br />
quei 50W, ma spesso ne usa una parte, talvolta grande, in calore.<br />
<br />
Come e' legata la potenza alle grandezze che abbiamo visto con la prima legge di ohm? La formula elegante e':<br />
<br />
P = ΔV I<br />
<br />
In alternativa usando la legge di Ohm per sostituire ΔV:<br />
<br />
P = R I<sup>2</sup><br />
<br />
Le resistenze che abbiamo visto prima, i componenti con le strisce colorate, dissipano tutta la potenza in calore. Normalmente la potenza e' di una piccola frazione di Watt e quindi non ci si accorge nemmeno dell'effetto termico (non si riscaldano).<br />
Fate attenzione a calcolare la potenza dissipata, se e' troppa la resistenza si brucia. Le resistenze normalmente usate nei circuiti dissipano al massimo 0.25W (un quarto di watt).<br />
Quindi se 12v passano per una resistenza di 1000Ω, l'intensita' di corrente sara' 0.012A e la potenza<br />
0.144W e quindi la resistenza campa, se invece usiamo una resistenza da 100Ω, la corrente sara' 0.12A e<br />
la potenza 1.44W, la resistenza crepa.<br />
<br />
=== Riconosciamo i componenti ===<br />
<br />
[[Immagini e Simboli dei Componenti]]<br />
<br />
=== La breadboard ===<br />
<br />
=== Il Circuito Stampato ===<br />
[[File:PCB.jpg |500px|thumb|rigth|]]<br />
PCB (Printed Circuit Board) PWB (Printed Wiring Board) CS (Circuito Stampato)<br />
<br />
Come realizzarlo ? quali strumenti , materiali , accorgimenti occorrono per realizzare <br />
il CS su cui andremo a posizionare i nostri componenti elettronici?<br />
<br />
Il circuito stampato è senza dubbio la parte del nostro progetto che richiederà maggior impegno e ingegno<br />
e la strumentazione in nostro possesso sarà determinante per la scelta del metodo <br />
costruttivo permettendoci di conseguire risultati ben precisi in tempi ragionevoli.<br />
Questi sono a grandi linee i metodi che si possono adottare :<br />
<br />
1)Totalmente manuale:Il disegno delle piste è fatto a mano direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
2)Trasferimento di stampa :Si dovrà trasferire la stampa dalla carta alla basetta ramata .<br />
<br />
3)Procedimento di fotoincisione :Esposizione a raggi UV di basetta di rame presensiblizzata.<br />
<br />
4)Procedimento mediante fresatura: Le piste verranno isolate tra loro mediante asportazione meccanica del rame in eccesso.<br />
<br />
5)Laser :Come il procedimento 3<br />
<br />
6)Stampa 3D :Come per il metodo 2 ma direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
7)La prototipazione online (non è un metodo ma una scelta che implica il rispetto di standard di progettazione)<br />
<br />
'''1)Metodo Manuale''' <br />
<br />
Di cosa abbiamo bisogno. <br />
* Pennarello indelebile o specifico per PCB <br />
* Carta millimetrata <br />
* Basetta ramata a singola o doppia faccia<br />
* Percloruro ferrico (si compra nei negozi di componenti elettronici) <br />
* Punteruolo (o bulino) martello <br />
* Trapano con punta da 0,8 mm - 1,0 mm<br />
* Vaschetta in plastica e guanti in lattice<br />
Eseguire il disegno su carta millimetrata delle piste del centro dei fori e dei componenti basandosi sullo schema .<br />
(NB i componenti verranno collocati sul lato opposto alle piste di rame quindi il disegno deve essere specchiato.)<br />
Dopo aver fermato con nastro adesivo il foglio di carta sulla basetta incidere con un punteruolo il centro dei fori.<br />
Procedere con la foratura ,se servono anche fori di fissaggio occorre prevederli e eseguirli punta adeguata.<br />
carteggiare le bave prodotte dalla foratura<br />
Sgrassare con trielina o acetone la basetta ramata ed evitare di toccarla con le dita.<br />
Disegnare le piste di collegamento dei componenti con il pennarello direttamente sul rame basandosi sul disegno prodotto precedentemente.<br />
Per i circuiti a doppia faccia procedere allo stesso facendo attenzione ad individuare gli esatti riferimenti di posizione.<br />
Passare un filo da cucire in un foro qualsiasi che servirà per immergerlo nel percloruro ferrico senza toccarlo con le dita.<br />
L'immersione della basetta deve essere totale nel liquido il quale in pochi minuti produrrà la corrosione del rame esposto .<br />
Durante quest'ultima fase è consigliato agitare il liquido mediante il movimento della vaschetta o della basetta stessa.<br />
Al termine lavare la basetta con acqua corrente.<br />
Non buttate il percloruro ferrico rimasto , servirà ancora per tante altre basette. <br />
<br />
Vantaggi:Metodo economico , facile ,veloce se il circuito è semplice e poco miniaturizzato.<br />
Svantaggi:Non adatto per circuiti complessi e miniaturizzati soprattutto se occorre produrre più pezzi.<br />
<br />
Tutti i metodi seguenti necessitano dell'uso di software (si spera Opensource) per la progettazione o la stampa della grafica necessaria a riprodurre fedelmente il circuito stampato.<br />
Alcuni software specifici: kicad.org ........(chi ne conosce altri?)<br />
<br />
'''2)Trasferimento di stampa''' <br />
<br />
Le fasi sono le stesse del metodo 1) ma è possibile evitare di disegnare con pennarello avvalendosi di una riproduzione stampata con stampante laser o fotocopiatrice (no stampe inkjet) in scala 1:1<br />
Esistono anche carte specifiche per questo uso , alcuni usano anche la carta da forno.<br />
la stampa andrà posizionata sulla basetta e servendosi di un ferro da stiro occorrerà scaldare premendo molto bene le parti sovrapposte in modo che il toner presente sulla carta si incolli termicamente al rame .<br />
Una volta raffreddato è possibile staccare la carta .<br />
Ritoccare con pennarello le parti piccole che non si sono traferite.<br />
Procedere con l'immersione nel percloruro ferrico come spiegato nel metodo 1.<br />
A differenza del metodo precedente la punzonatura e la foratura sono da fare alla fine di tutto il ciclo.<br />
Con questo metodo serve una estrema precisione di posizionamento nella realizzazione dei CS doppia faccia in quanto il nastro adesivo non può essere usato perchè si scioglierebbe con il calore e provocherebbe lo spostamento della carta con conseguente disallineamento delle parti.<br />
<br />
Vantaggi:Di facile realizzazione ,discreta qualità e ripetitività in piccole produzioni di pezzi.<br />
<br />
Svantaggi:La foratura rimane comunque manuale ,le prime volte la carta non si stacca e il toner non viene trasferito soprattutto se le piste sono sottili.<br />
<br />
<br />
'''3)La fotoincisione'''<br />
[[File:Bromografo-homemade.jpg |300px|thumb|rigth |bromobrafo ricavato da vecchio scanner HP scanjet 4p]]<br />
Con questo metodo è indispensabile procurarsi/costruirsi un bromografo oppure attrezzarsi con lampade adeguate.<br />
*le operazioni iniziali devono essere eseguite in camera oscura (solo poca luce rossa) <br />
*la basetta di rame normale dovra essere verniciata con vernice spry fotosensibile , oppure ci si procurerà la basetta presensibilizzata a singola o doppia faccia.<br />
Come per il procedimento 2 si dovrà riprodurre una stampa inkjet o laser su carta trasparente (acetato).<br />
Posizionarla con l'inchiostro rivolto verso la basetta e illuminare per un tempo prestabilito (da prove empiriche potrebbe essere circa 2 min)<br />
Questa esposizione ai raggi UV deteriora il film fotosensibile esposto alla luce, lasciando inalterato quello in ombra dell'inchiostro della stampa.<br />
La successiva fase è lo sviluppo e come tutte le fasi precedenti sempre in camera oscura occorre immergere per alcuni minuti in un bagno di soluzione caustica (7gr di soda caustica in un litro di acqua demineralizzata) finchè la parte di fotoresist diventa più scura e mostra chiaramente l'intero schema .<br />
Occorrerà lavarlo in acqua corrente servendosi di un pennellino morbido per facilitare la rimozione della vernice in eccesso che si staccherà lasciando il rame a vista pronto per essere corroso nel percloruro ferrico.<br />
La foratura manuale viene eseguita in ultima fase e per questa ci si può servire anche di una macchina foratrice CnC in questo modo si ha possibilità di produrre discrete quantità di pezzi . (le foto ripropongono i passaggi principali)<br><br />
<br />
[[File:Master1_PCB.jpg |300px|left]][[File:Master_PCB.jpg |300px]][[File:CS_Rilevatore_220.jpg|300px]]<br />
<br><br><br />
<br />
'''4)La fresatura CNC'''<br />
<br />
Se il vostro laboratorio dispone di una piccola CnC allora potrete permettervi di creare svariati circuiti stampati completi di foratura non estremamente miniaturizzati ma riproducibili in modo automatico e senza l'uso di prodotti chimici. <br />
Questo sistema si basa totalmente sulla progettazione CAD e programmazione CAM del percorso che dovrà eseguire la macchina fresatrice durante l'esecuzione .<br />
Il buon risultato è determinato dalla precisione della macchina e dalla ponderata velocità di lavorazione.<br />
L'esempio è stato realizzato con QCad per la parte grafica e LinuxCnC per gestire la macchina CnC <br><br><br />
<br />
[[File:Cad-PCB.png|400px]] - [[File:ScreenCnC.png|400px]]<br />
<br />
=== Saldare i componenti ===<br />
<br />
Ho trovato alcuni video su youtube molto interessanti per chi, come me, deve imparare a saldare, se qualche esperto vede i video e vuole commentarli, potrebbe diventare un ottimo how-to per apprendere:<br />
<br />
1) Introduzione all'uso del saldatore, dell'aspiratore e loro manutenzione<br />
[http://www.youtube.com/watch?v=NPPZ-O46gdM]<br />
<br />
2) Recupero delle punte del saldatore [http://www.youtube.com/watch?v=1GFywHwd6n4]<br />
<br />
=== Uso di un tester ===<br />
=== Legge di Ohm ===<br />
=== Alimentatori ===<br />
=== Circuiti con porte logiche ===</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Master1_PCB.jpg&diff=646File:Master1 PCB.jpg2013-04-08T16:25:02Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Master_PCB.jpg&diff=645File:Master PCB.jpg2013-04-08T16:23:53Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Bromografo-homemade.jpg&diff=644File:Bromografo-homemade.jpg2013-04-08T16:22:34Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Elettronica_di_Base&diff=563Elettronica di Base2013-03-20T10:45:33Z<p>MiB: /* Il Circuito Stampato */</p>
<hr />
<div>=== Basi: Tensione/Corrente/Potenza ===<br />
<br />
Riassunto delle cose dette nella non-lezione 1 (7 febbraio 2013).<br />
<br />
Un flusso di elettroni crea una corrente elettrica. L'intensita' di corrente (che si misura in Ampere, simbolo A) misura quanti elettroni al secondo passano (e' proporzionale al numero di elettroni al secondo).<br />
<br />
E' intuitivo associare una corrente elettrica al fluido che scorre all'interno di tubi, e.g. acqua.<br />
<br />
I materiali si comportano in modo diverso al passaggio della corrente. Alcuni impediscono il passaggio (isolanti), in altri fluisce molto facilmente (conduttori), in altri ancora passa ma con difficolta' (cattivi conduttori).<br />
* Esempi di isolanti: vetro, ceramica<br />
* Esempi di buoni conduttori: i metalli<br />
* Esempio di cattivi conduttori: la grafite<br />
<br />
I cattivi conduttori sono utili in Elettronica, consentono di costruire componenti che creano un "impedimento calcolato" al passaggio di una corrente: le resistenze.<br />
<br />
Per costruire una resistenza si crea un "filo" di grafite in modo che per lunghezza e sezione crei la "difficolta'" voluta al passaggio della corrente. Questa "difficolta'" si misura in Ohm (il simbolo e' l'omega greca maiuscola, Ω). La corrente fa piu' "10 volte piu' fatica" a passare in una resistenza da 10000Ω di quanta ne faccia in una da 1000Ω.<br />
<br />
Le resistenze si trovano in commercio, costano O(1 centesimo). Hanno il valore indicato con strisce colorate.<br />
(qui occorre aggiungere un link al codice dei colori e una riflessione sui valori standard e sulla precisione)<br />
<br />
Il terzo parametro importantissimo per iniziare con l'elettronica e' la Tensione (o Differenza di Potenziale). Il concetto di Differenza di Potenziale si capisce (almeno intuitivamente) pensando alla corrente come un liquido. Se avete un deposito di acqua a 5m di altezza, quell'acqua ha un certo potenziale gravitazionale, potete far funzionare un mulino che ha necessita' di un salto di 5 metri. Se quel deposito<br />
si trova a 10m potete far funzionare con la stessa acqua due mulini uno "in cascata" all'altro, o, come direbbe un elettronico, in serie.<br />
<br />
Il concetto e' proprio quello: a quale "altezza" elettrica vengono immessi gli elettroni nel circuito e a quale altezza vengono recuperati? la differenza e' la Tensione o Differenza di Potenziale.<br />
Si misura in Volt (simbolo V)<br />
<br />
La prima legge di Ohm:<br />
<br />
ΔV = R I<br />
<br />
indica la relazione fra differenza di potenziale (ΔV) resistenza (R) e Intensita' di Corrente (I).<br />
<br />
Facciamo alcuni esempi.<br />
* Se colleghiamo i poli di una pila con isolante (resistenza infinita o quasi), non passa alcuna corrente (I=0).<br />
* Se attacchiamo ai poli di una pila una resistenza di alto valore passa una debole corrente<br />
* se invece usiamo una resistenza di basso valore passa una forte corrente.<br />
* infine (NB NON PROVATE QUESTO ESPERIMENTO! E' TEORICO!) se collegate i poli con un filo conduttore la resistenza e' quasi nulla e la corrente diventa quasi infinita! E' il corto circuito, il modo migliore di danneggiare circuiti, in quasto caso la pila si puo' rompere, talvolta scoppiare.<br />
<br />
La legge di Ohm appare naturale. Se la corrente fa molta "fatica" a passare per il circuito ne passa poca, cioe' passano meno elettroni al secondo. Se invece il circuito oppone poche difficolta' al passaggio della corrente, allora passano piu' elettroni al secondo, cioe' maggior corrente, un numero piu' alto di Ampere.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm indica come la resistenza sia legata alla forma del conduttore:<br />
<br />
''La resistenza e' direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sezione del conduttore''<br />
<br />
Pensate a questi elettroni che devono passare per un filo dove e' faticoso avanzare. Io mi immagino gli elettroni come palline in un tubo e la resistenza come qualcosa di viscoso (miele?) nel tubo. <br />
Poniamo per semplicita' che il <br />
filo sia cilindrico. Se la lunghezza del filo e' doppia si fa doppia fatica (e' come dover passare due tubi<br />
uno di seguito all'altro). <br />
Se il tubo e' piu' ampio possono passare piu' palline contemporaneamente quindi la fatica media per pallina<br />
e' minore, il numero di palline che contemporaneamente entra nel tubo e' proporzionale all'area della sezione.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm ci aiuta a capire anche la regola per calcolare il valore della resistenza complessiva quando si mettono resistenze in serie e in parallelo.<br />
(manca un disegno per resistenze in serie e in parallelo)<br />
<br />
Per le resistenze in serie vale la regola della doppia fatica, prima i nostri poveri elettroni devono attraversare la prima resistenza, poi la seconda. (e se sono piu' di due, la terza, la quarta e cosi' via).<br />
<br />
Quindi per le resistenze in serie:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub> + R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per le resistenze di parallelo il ragionamento e' un po' piu' complesso. Tendenzialmente vale la regola della sezione, e' come affiancare piu' tubi, gli elettroni possono entrare in uno dei tubi e alla fine la corrente sara' quella che fuoriesce da tutti.<br />
Sicuramente la resistenza risultante dall'uso di piu' resistenze in parallelo e' minore.<br />
Se si mettono in parallelo due resistenze dello stesso valore, si ottiene una resistenza pari alla meta' del<br />
valore del valore usato. (due resistenze da 1000Ω in parallelo sono equivalenti a una resistenza di 500Ω).<br />
<br />
La regola generale e':<br />
<br />
1/R<sub>tot</sub> = 1/R<sub>1</sub> + 1/R<sub>2</sub> + 1/R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per due sole resistenze si puo' scrivere:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = (R<sub>1</sub> * R<sub>2</sub>) / (R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub>)<br />
<br />
L'altro concetto chiave introdotto nella non-lezione del 7 febbraio e' la Potenza.<br />
Potenza=capacita' di fare qualcosa. (per i puristi Fisici, variazione del Lavoro per unita' di tempo).<br />
Si misura in Watt (W). E' una misura comune. Se pochi hanno chiesto in un negozio oggetti specificandoli in Ohm, Ampere o Volt, e' comune acquistare una lampadina da 50 Watt. Questa lampadina "usa", "ha bisogno" di 50 watt per funzionare: "fa" qualcosa per 50W. Cosa fa? Si spera che faccia luce per la maggior parte di<br />
quei 50W, ma spesso ne usa una parte, talvolta grande, in calore.<br />
<br />
Come e' legata la potenza alle grandezze che abbiamo visto con la prima legge di ohm? La formula elegante e':<br />
<br />
P = ΔV I<br />
<br />
In alternativa usando la legge di Ohm per sostituire ΔV:<br />
<br />
P = R I<sup>2</sup><br />
<br />
Le resistenze che abbiamo visto prima, i componenti con le strisce colorate, dissipano tutta la potenza in calore. Normalmente la potenza e' di una piccola frazione di Watt e quindi non ci si accorge nemmeno dell'effetto termico (non si riscaldano).<br />
Fate attenzione a calcolare la potenza dissipata, se e' troppa la resistenza si brucia. Le resistenze normalmente usate nei circuiti dissipano al massimo 0.25W (un quarto di watt).<br />
Quindi se 12v passano per una resistenza di 1000Ω, l'intensita' di corrente sara' 0.012A e la potenza<br />
0.144W e quindi la resistenza campa, se invece usiamo una resistenza da 100Ω, la corrente sara' 0.12A e<br />
la potenza 1.44W, la resistenza crepa.<br />
<br />
=== Riconosciamo i componenti ===<br />
<br />
[[Immagini e Simboli dei Componenti]]<br />
<br />
=== La breadboard ===<br />
<br />
=== Il Circuito Stampato ===<br />
[[File:PCB.jpg |500px|thumb|rigth|]]<br />
PCB (Printed Circuit Board) PWB (Printed Wiring Board) CS (Circuito Stampato)<br />
<br />
Come realizzarlo ? quali strumenti , materiali , accorgimenti occorrono per realizzare <br />
il CS su cui andremo a posizionare i nostri componenti elettronici?<br />
<br />
Il circuito stampato è senza dubbio la parte del nostro progetto che richiederà maggior impegno e ingegno<br />
e la strumentazione in nostro possesso sarà determinante per la scelta del metodo <br />
costruttivo permettendoci di conseguire risultati ben precisi in tempi ragionevoli.<br />
Questi sono a grandi linee i metodi che si possono adottare :<br />
<br />
1)Totalmente manuale:Il disegno delle piste è fatto a mano direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
2)Trasferimento di stampa :Si dovrà trasferire la stampa dalla carta alla basetta ramata .<br />
<br />
3)Procedimento di fotoincisione :Esposizione a raggi UV di basetta di rame presensiblizzata.<br />
<br />
4)Procedimento mediante fresatura: Le piste verranno isolate tra loro mediante asportazione meccanica del rame in eccesso.<br />
<br />
5)Laser :Come il procedimento 3<br />
<br />
6)Stampa 3D :Come per il metodo 2 ma direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
7)La prototipazione online (non è un metodo ma una scelta che implica il rispetto di standard di progettazione)<br />
<br />
'''1)Metodo Manuale''' <br />
<br />
Di cosa abbiamo bisogno. <br />
* Pennarello indelebile o specifico per PCB <br />
* Carta millimetrata <br />
* Basetta ramata a singola o doppia faccia<br />
* Percloruro ferrico (si compra nei negozi di componenti elettronici) <br />
* Punteruolo (o bulino) martello <br />
* Trapano con punta da 0,8 mm - 1,0 mm<br />
* Vaschetta in plastica e guanti in lattice<br />
Eseguire il disegno su carta millimetrata delle piste del centro dei fori e dei componenti basandosi sullo schema .<br />
(NB i componenti verranno collocati sul lato opposto alle piste di rame quindi il disegno deve essere specchiato.)<br />
Dopo aver fermato con nastro adesivo il foglio di carta sulla basetta incidere con un punteruolo il centro dei fori.<br />
Procedere con la foratura ,se servono anche fori di fissaggio occorre prevederli e eseguirli punta adeguata.<br />
carteggiare le bave prodotte dalla foratura<br />
Sgrassare con trielina o acetone la basetta ramata ed evitare di toccarla con le dita.<br />
Disegnare le piste di collegamento dei componenti con il pennarello direttamente sul rame basandosi sul disegno prodotto precedentemente.<br />
Per i circuiti a doppia faccia procedere allo stesso facendo attenzione ad individuare gli esatti riferimenti di posizione.<br />
Passare un filo da cucire in un foro qualsiasi che servirà per immergerlo nel percloruro ferrico senza toccarlo con le dita.<br />
L'immersione della basetta deve essere totale nel liquido il quale in pochi minuti produrrà la corrosione del rame esposto .<br />
Durante quest'ultima fase è consigliato agitare il liquido mediante il movimento della vaschetta o della basetta stessa.<br />
Al termine lavare la basetta con acqua corrente.<br />
Non buttate il percloruro ferrico rimasto , servirà ancora per tante altre basette. <br />
<br />
Vantaggi:Metodo economico , facile ,veloce se il circuito è semplice e poco miniaturizzato.<br />
Svantaggi:Non adatto per circuiti complessi e miniaturizzati soprattutto se occorre produrre più pezzi.<br />
<br />
Tutti i metodi seguenti necessitano dell'uso di software (si spera Opensource) per la progettazione o la stampa della grafica necessaria a riprodurre fedelmente il circuito stampato.<br />
Alcuni software specifici: kicad.org ........(chi ne conosce altri?)<br />
<br />
'''2)Trasferimento di stampa''' <br />
<br />
Le fasi sono le stesse del metodo 1) ma è possibile evitare di disegnare con pennarello avvalendosi di una riproduzione stampata con stampante laser o fotocopiatrice (no stampe inkjet) in scala 1:1<br />
Esistono anche carte specifiche per questo uso , alcuni usano anche la carta da forno.<br />
la stampa andrà posizionata sulla basetta e servendosi di un ferro da stiro occorrerà scaldare premendo molto bene le parti sovrapposte in modo che il toner presente sulla carta si incolli termicamente al rame .<br />
Una volta raffreddato è possibile staccare la carta .<br />
Ritoccare con pennarello le parti piccole che non si sono traferite.<br />
Procedere con l'immersione nel percloruro ferrico come spiegato nel metodo 1.<br />
A differenza del metodo precedente la punzonatura e la foratura sono da fare alla fine di tutto il ciclo.<br />
Con questo metodo serve una estrema precisione di posizionamento nella realizzazione dei CS doppia faccia in quanto il nastro adesivo non può essere usato perchè si scioglierebbe con il calore e provocherebbe lo spostamento della carta con conseguente disallineamento delle parti.<br />
<br />
Vantaggi:Di facile realizzazione ,discreta qualità e ripetitività in piccole produzioni di pezzi.<br />
<br />
Svantaggi:La foratura rimane comunque manuale ,le prime volte la carta non si stacca e il toner non viene trasferito soprattutto se le piste sono sottili.<br />
<br />
<br />
'''3)La fotoincisione'''<br />
<br />
Con questo metodo è indispensabile procurarsi/costruirsi un bromografo oppure attrezzarsi con lampade adeguate.<br />
*le operazioni iniziali devono essere eseguite in camera oscura (solo poca luce rossa) <br />
*la basetta di rame normale dovra essere verniciata con vernice spry fotosensibile , oppure ci si procurerà la basetta presensibilizzata a singola o doppia faccia.<br />
Come per il procedimento 2 si dovrà riprodurre una stampa inkjet o laser su carta trasparente (acetato).<br />
Posizionarla con l'inchiostro rivolto verso la basetta e illuminare per un tempo prestabilito (da prove empiriche potrebbe essere circa 2 min)<br />
Questa esposizione ai raggi UV deteriora il film fotosensibile esposto alla luce, lasciando inalterato quello in ombra dell'inchiostro della stampa.<br />
La successiva fase è lo sviluppo e come tutte le fasi precedenti sempre in camera oscura occorre immergere per alcuni minuti in un bagno di soluzione caustica (7gr di soda caustica in un litro di acqua demineralizzata) finchè la parte di fotoresist diventa più scura e mostra chiaramente l'intero schema .<br />
Occorrerà lavarlo in acqua corrente servendosi di un pennellino morbido per facilitare la rimozione della vernice in eccesso che si staccherà lasciando il rame a vista pronto per essere corroso nel percloruro ferrico.<br />
La foratura manuale viene eseguita in ultima fase e per questa ci si può servire anche di una macchina foratrice CnC in questo modo si ha possibilità di produrre discrete quantità di pezzi . (le foto ripropongono i passaggi principali)<br />
<br />
<br />
<br />
'''4)La fresatura CNC'''<br />
<br />
Se il vostro laboratorio dispone di una piccola CnC allora potrete permettervi di creare svariati circuiti stampati completi di foratura non estremamente miniaturizzati ma riproducibili in modo automatico e senza l'uso di prodotti chimici. <br />
Questo sistema si basa totalmente sulla progettazione CAD e programmazione CAM del percorso che dovrà eseguire la macchina fresatrice durante l'esecuzione .<br />
Il buon risultato è determinato dalla precisione della macchina e dalla ponderata velocità di lavorazione.<br />
L'esempio è stato realizzato con QCad per la parte grafica e LinuxCnC per gestire la macchina CnC <br><br><br />
<br />
[[File:Cad-PCB.png|400px]] - [[File:ScreenCnC.png|400px]]<br />
<br />
=== Saldare i componenti ===<br />
<br />
Ho trovato alcuni video su youtube molto interessanti per chi, come me, deve imparare a saldare, se qualche esperto vede i video e vuole commentarli, potrebbe diventare un ottimo how-to per apprendere:<br />
<br />
1) Introduzione all'uso del saldatore, dell'aspiratore e loro manutenzione<br />
[http://www.youtube.com/watch?v=NPPZ-O46gdM]<br />
<br />
2) Recupero delle punte del saldatore [http://www.youtube.com/watch?v=1GFywHwd6n4]<br />
<br />
=== Uso di un tester ===<br />
=== Legge di Ohm ===<br />
=== Alimentatori ===<br />
=== Circuiti con porte logiche ===</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Rivelatore_di_230v&diff=562Rivelatore di 230v2013-03-20T09:16:22Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>'''''ATTENZIONE: questo circuito e' pericoloso. Fate estrema attenzione perche' quando e' attaccato ad una presa di rete alimentata la maggior parte del circuito e' percorso dalla tensione di rete. E' bene chiuderlo in una scatola isolante'''''<br />
<br />
Questo circuito serve per fare il modo che il nostro Raspberry possa rilevare se un circuito (a 230V) e' alimentato o no. Posto in parallelo a un lampadario, per esempio, controlla se e' acceso o spento.<br />
<br />
Il circuito usa la reattanza di due condensatori per abbassare la tensione di rete che viene poi raddrizzata da un ponte di diodi e limitata da un diodo zener. Lo scopo dell'intero circuito e' di accendere un led <br />
senza dover usare un costoso e ingombrante trasformatore. Il led e' quello posto all'interno di un fotoaccoppiatore che alza il livello logico di una porta GPIO del nostro Raspberry.<br />
<br />
Ecco il circuito:<br />
<br />
[[File:pi220.png|500px ]][[File:Rilevatore220-3D.jpg|240px ]][[File:CS_Rilevatore_220.jpg|280px ]] [[File:Rilevatore_220_Living.jpg |280px]]<br />
<br />
Mi sono ispirato al circuito "in sintonia" del sig. Bicego apparso nel numero 118 di Nuova Elettronica.<br />
Il valore di 47 ohm della resistenza per il diodo e' stato trovato sperimentalmente.<br />
Ovviamente anche in questo caso faccio appello agli Elettronici Pro per migliorare il circuito.<br />
<br />
Ma a cosa serve questo circuito?<br />
<br />
Per poter far realizzare un impianto ad un elettricista e domotizzarlo in un secondo momento (in modo indipendente, cioe' la funzionalita' dell'impianto non dipende dal sistema domotico).<br />
<br />
Poniamo si tratti di una sala con tanti lampadari (o linee di illuminazione) che si accendano separatamente.<br />
Si fa installare all'elettricista un rele' passo passo a bassa tensione per ogni lampadario.<br />
In piu' si installa una presa in parallelo ad ogni lampadario e un connettore in parallelo ad ogni pulsante<br />
di comando a bassa tensione.<br />
<br />
Schema:<br />
[[File:servo220.png|400px]] <br />
<br />
Usando un GPIO in input con il circuito descritto in questa pagina collegato alla presa posta in parallelo al lampadario e un GPIO in output con un rele' collegato al connettore in parallelo al pulsante si potra':<br />
* rilevare se il lampadario e' acceso o spento (leggendo il valore logico del GPIO in input)<br />
* cambiare lo stato del lampadario, accenderlo o spegnerlo, mandando un breve impulso con il GPIO in output.<br />
<br />
Anche in questo caso faccio appello ai giornali di elettronica o alle aziende. E' possibile realizzare un circuito cosi' con marchio CE, bello chiuso sigillato e confezionato con pizzi e trine, in modo che possiamo attaccare la spina e controllare da un paio di morsetti collegati al fototransistor del fotoaccoppiatore se il circuito e' acceso o spento?</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:CS_Rilevatore_220.jpg&diff=556File:CS Rilevatore 220.jpg2013-03-19T19:20:58Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Rilevatore_220_Living.jpg&diff=555File:Rilevatore 220 Living.jpg2013-03-19T19:17:17Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Rilevatore220-3D.jpg&diff=554File:Rilevatore220-3D.jpg2013-03-19T19:11:47Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Leggere_un_pulsante_su_GPIO_con_antirimbalzo_software&diff=475Leggere un pulsante su GPIO con antirimbalzo software2013-03-15T10:02:27Z<p>MiB: /* in C */</p>
<hr />
<div>== Come si collega un pulsante ==<br />
<br />
Un circuito per collegare un pulsante e' il seguente:<br />
<br />
[[File:pulsante.png]]<br />
<br />
Quando il pulsante e' aperto, il circuito e' chiuso verso massa attraverso le sue resistenze. Quando il pulsante e' chiuso la corrente fluisce attraverso la resitenza da 10Kohm e porta l'estremo collegato alla resistenza da 1Kohm al potenziale di 3.3V. La resistenza da 1K serve solo per limitare la corrente trasperita al pin di input (non e' necessaria ma e' una piccola protezione da incidenti di collegamento).<br />
<br />
Purtroppo i contatti fisici non sono mai perfetti e spesso ogni pressione del pulsante viene ricevuta dalla CPU come un treno di impulsi prima che lo stato diventi stabile.<br />
<br />
== in Python ==<br />
<br />
In Raspian c'e' il pacchetto python-rpi.gpio che consente di accedere a GPIO in modo semplice dal linguaggio Python.<br />
Potete installare RPI.gpio con in seguente comando:<br />
<pre><br />
$ sudo apt-get install python-rpi.gpio python3-rpi.gpio<br />
</pre><br />
<br />
A partire dalla versione 0.5 supporta anche la gestione degli interrupt.<br />
<br />
Iniziamo con ordine.<br />
Per leggere semplicemente l'input potremmo scrivere un programma simile:<br />
(Il pulsante e' collegato a GPIO23, pin 16).<br />
<pre><br />
#!/usr/bin/env python<br />
<br />
import RPi.GPIO as GPIO<br />
import time<br />
<br />
GPIO.setmode(GPIO.BCM)<br />
<br />
GPIO.setup(23, GPIO.IN)<br />
<br />
value = GPIO.input(23)<br />
<br />
print value<br />
<br />
GPIO.cleanup()<br />
</pre><br />
<br />
Cosi' si puo' vedere se il pulsante e' premuto o rilasciato.<br />
<br />
Di solito pero' si vuole compiere un'azione quando il pulsante viene premuto. E' in teoria possibile fare un ciclo continuo e continuare a leggere il valore del pulsante. Quando si rileva che il valore e' cambiato si compie l'azione corrispondente.<br />
Questo approccio e' molto inefficiente perche' la CPU continua a lavorare per non fare nulla, per attendere che avvenga qualcosa (si chiama busy wait).<br />
<br />
Il programma che segue e' un esempio di pulsante passo-passo realizzato via software.<br />
Per fare l'esperimento collegate il pulsante al GPIO23/pin16 e un led con la resistenza di limitazione a GPIO22/pin15.<br />
<pre><br />
#!/usr/bin/env python3<br />
<br />
import RPi.GPIO as GPIO<br />
import threading<br />
import time<br />
<br />
sem = threading.Semaphore(0)<br />
<br />
time23 = 0<br />
<br />
def cb23():<br />
global time23<br />
time23 = time.time()<br />
sem.release()<br />
<br />
GPIO.setmode(GPIO.BCM)<br />
<br />
GPIO.setup(23, GPIO.IN)<br />
GPIO.setup(22, GPIO.OUT, initial=GPIO.LOW)<br />
<br />
GPIO.add_event_detect(23, GPIO.BOTH, callback=cb23)<br />
<br />
value23 = 0<br />
timeout = None<br />
value22 = 0<br />
while True:<br />
try:<br />
new=sem.acquire(timeout=timeout)<br />
except:<br />
break<br />
<br />
now = time.time()<br />
if now - time23 > 0.05:<br />
tmpvalue23 = GPIO.input(23)<br />
if tmpvalue23 != value23:<br />
value23 = tmpvalue23<br />
if value23 == 1:<br />
value22 = 1 - value22<br />
if value22 == 1:<br />
GPIO.output(22, GPIO.HIGH)<br />
else:<br />
GPIO.output(22, GPIO.LOW)<br />
<br />
if new:<br />
timeout = 0.05<br />
else:<br />
timeout = None<br />
<br />
print("cleanup")<br />
GPIO.cleanup()<br />
</pre><br />
<br />
E' un programma un po' piu' complesso, quindi lo spiego.<br />
La funzione cb23 verra' richiamata ogni volta che il sistema rivela un fronte di salita (da 0 a 1) o di discesa (da 1 a 0) nel segnale del pulsante.<br />
Questa funzione semplicemente annota il tempo dell'evento in time23 e ''risveglia'' il programma principale con la chiamata sem.release().<br />
<br />
Il programma principale definisce GPIO23 come input e GPIO22 come output poi definisce cb23 come funzione da richiamare ogni qual volta avviene una variazione nel valore di GPIO23.<br />
<br />
Nel ciclo principale si attende un evento (acquire) o lo scadere di un timeout, inizialmente infinito.<br />
<br />
Quando la acquire esce new e' vero se e' arrivato un evento, falso se e' uscito per timeout.<br />
<br />
Se lo stato del gpio23 e' stabile da piu' di 50ms si analizza se ha assunto un nuovo valore e si agisce di conseguenza (in questo caso ogni volta che diventa 1 si inverte il valire di value22).<br />
<br />
Se il loop degli eventi e' stato attivato da un evento si pone il timeout a 50ms, altrimenti se era un timeout, il timeout viene posto a infinito (None).<br />
<br />
Poniamo che il valore del pulsante sia 0 e che io prema il pulsante.<br />
Al primo impulso viene risvegliato il loop principale ma il valore attuale non viene considerato, pero' viene messo il timeout a 50ms.<br />
Per effetto dei contatti fisici imperfetti la funzione cb puo' essere chiamata molte volte (mettete una stampa di controllo se non ci credete!).<br />
Tutte le volte verra' risvegliato il loop del programma principale e spostato il timeout a 50ms dall'ultimo impulso. Solo quando per 50ms non succedera' nulla la funzione acquire uscira' per timeout e quindi si puo' andare a vedere quale e' il valore stabile di gpio23.<br />
<br />
Questo programma potrebbe anche controllare piu' pulsanti in parallelo.<br />
Occorre una funzione cb per ogni pulsante che aggiorni una variabile time associata.<br />
<br />
Tutto il blocco "if now - time23 > 0.05:" deve essere replicato per ogni pulsante associando l'azione corrispondente alla pressione.<br />
<br />
<br />
Ora un esempio differente senza semafori utilizzabile come modulo:<br />
<br />
<pre><br />
#!/usr/bin/python<br />
<br />
import RPi.GPIO as GPIO<br />
import time<br />
<br />
class killcontactbounce(object):<br />
"""<br />
Define the management of gpio events and try to manage contact<br />
bounce.<br />
Contact bounce (also called chatter) is a common problem<br />
with mechanical switches and relays. Switch and relay contacts are<br />
usually made of springy metals. When the contacts strike together,<br />
their momentum and elasticity act together to cause them to bounce<br />
apart one or more times before making steady contact. The result<br />
is a rapidly pulsed electric current instead of a clean transition<br />
from zero to full current. The effect is usually unimportant in<br />
power circuits, but causes problems in some analogue and logic<br />
circuits that respond fast enough to misinterpret the on-off pulses as a data stream.<br />
"""<br />
<br />
def __init__(self,pin,myfunction=None,eventstatus=None,timeout=0.5):<br />
"""<br />
pin : pin to manage<br />
myfunction : function to call on events cleaned by contact bounce<br />
eventstatus : event to manage (1/0/None) if None both events will be take in account<br />
timeout : timeout period for clean contact bounces<br />
"""<br />
self.pin=pin<br />
self.eventstatus=eventstatus<br />
self.dt=time.time()<br />
self.myfunction=myfunction<br />
self.timeout=timeout<br />
<br />
# set up GPIO input with pull-up control<br />
# (pull_up_down be PUD_OFF, PUD_UP or PUD_DOWN, default PUD_OFF)<br />
if self.eventstatus == 0:<br />
GPIO.setup(self.pin, GPIO.IN, pull_up_down=GPIO.PUD_UP)<br />
elif self.eventstatus == 1:<br />
GPIO.setup(self.pin, GPIO.IN, pull_up_down=GPIO.PUD_DOWN)<br />
else:<br />
GPIO.setup(self.pin, GPIO.IN, pull_up_down=GPIO.PUD_OFF)<br />
<br />
self.oldpinstatus=GPIO.input(self.pin)<br />
GPIO.add_event_detect(self.pin, GPIO.BOTH, callback=self.manageevent)<br />
<br />
<br />
def manageevent(self):<br />
newpinstatus=GPIO.input(self.pin)<br />
if newpinstatus != self.oldpinstatus:<br />
#print "status changed",newpinstatus<br />
self.oldpinstatus=newpinstatus<br />
<br />
now=time.time()<br />
if now- self.dt > self.timeout :<br />
self.dt=now<br />
if newpinstatus == self.eventstatus or self.eventstatus is None:<br />
#print "My Event happen! ",self.eventstatus<br />
if self.myfunction is not None:<br />
self.myfunction(self.pin,self.eventstatus)<br />
<br />
<br />
def delete(self):<br />
<br />
GPIO.remove_event_detect(self.pin)<br />
GPIO.setup(self.pin, GPIO.IN, pull_up_down=GPIO.PUD_OFF)<br />
<br />
<br />
def main():<br />
<br />
def myfunction(pin,pinstatus):<br />
print "I get my new pin status : ",pin,pinstatus<br />
<br />
GPIO.cleanup()<br />
<br />
# to use Raspberry BCM pin numbers<br />
GPIO.setmode(GPIO.BCM)<br />
<br />
kcb18=killcontactbounce(pin=18,myfunction=myfunction,eventstatus=0)<br />
kcb23=killcontactbounce(pin=23,myfunction=myfunction,eventstatus=1,timeout=0.1)<br />
<br />
while True:<br />
try:<br />
print "I am sleeping ..."<br />
time.sleep(3)<br />
except:<br />
print<br />
print "Exit"<br />
kcb18.delete()<br />
kcb23.delete()<br />
break<br />
<br />
# to reset every channel that has been set up by this program to INPUT <br />
# with no pullup/pulldown and no event detection.<br />
GPIO.cleanup()<br />
<br />
if __name__ == '__main__':<br />
main() # (this code was run as script)<br />
<br />
</pre><br />
Questo esempio monitora due pin, il 18 e 23 contemporaneamente; per il pin 18 la funzione myfunction viene chiamata quando il pin va basso mentre per il 23 quando il pin va alto. Sempre la funzione myfunction viene chiamata con le informazioni di pin e stato.<br />
In questo esempio vengono attivate automaticamente le resistenze di pull up/down della gpio alla condizione opposta di quella su cui si attiva l'interrupt di gestione di cambio di stato del pin; il circuito con le due resistenze di cui sopra si rende quindi inutile. Il tempo di eliminazione dei rimbalzi è parametrizzato. Di fatto usando questo modulo il tutto si riduce a:<br />
kcb18=killcontactbounce(pin=18,myfunction=myfunction,eventstatus=0) ossia la funzione myfunction verrà chiamata senza rimbalzi quando il pin 18 passa a stato basso.<br />
<br />
Bello questo programma ? Non saprei ma il problema è che non funziona quando vogliamo gestire piu' di un pin ... ossia è solo il pin 18 che viene correttamente gestito, il pin 23 viene allegramente ignorato ... Peccato, apriamo la caccia al bug!<br />
<br />
E il bug è già stato trovato e risolto:<br />
(sarebeb bello riuscire ad aggiungere un link a questo wiki ... , aggiungi http etc. ) code.google.com/p/raspberry-gpio-python/issues/detail?id=28<br />
Qualche debianista potrebbe produrre il pacchetto per rasbian con la patch applicata? <br />
Il pacchetto rpm per Fedora remix è già disponibile, scaricalo da (http) www.comodino.org/file/index.php?page=viewdir&filepath=%2Fpubblico%2Fraspberry%2F<br />
<br />
== in C ==<br />
<br />
Si puo' partire ragionando su questo codice che alla base del modulo python:<br />
[http://code.google.com/p/raspberry-gpio-python/source/browse/source/event_gpio.c da questo link]</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Elettronica_di_Base&diff=398Elettronica di Base2013-03-06T23:31:00Z<p>MiB: /* Il Circuito Stampato */</p>
<hr />
<div>=== Basi: Tensione/Corrente/Potenza ===<br />
<br />
Riassunto delle cose dette nella non-lezione 1 (7 febbraio 2013).<br />
<br />
Un flusso di elettroni crea una corrente elettrica. L'intensita' di corrente (che si misura in Ampere, simbolo A) misura quanti elettroni al secondo passano (e' proporzionale al numero di elettroni al secondo).<br />
<br />
E' intuitivo associare una corrente elettrica al fluido che scorre all'interno di tubi, e.g. acqua.<br />
<br />
I materiali si comportano in modo diverso al passaggio della corrente. Alcuni impediscono il passaggio (isolanti), in altri fluisce molto facilmente (conduttori), in altri ancora passa ma con difficolta' (cattivi conduttori).<br />
* Esempi di isolanti: vetro, ceramica<br />
* Esempi di buoni conduttori: i metalli<br />
* Esempio di cattivi conduttori: la grafite<br />
<br />
I cattivi conduttori sono utili in Elettronica, consentono di costruire componenti che creano un "impedimento calcolato" al passaggio di una corrente: le resistenze.<br />
<br />
Per costruire una resistenza si crea un "filo" di grafite in modo che per lunghezza e sezione crei la "difficolta'" voluta al passaggio della corrente. Questa "difficolta'" si misura in Ohm (il simbolo e' l'omega greca maiuscola, Ω). La corrente fa piu' "10 volte piu' fatica" a passare in una resistenza da 10000Ω di quanta ne faccia in una da 1000Ω.<br />
<br />
Le resistenze si trovano in commercio, costano O(1 centesimo). Hanno il valore indicato con strisce colorate.<br />
(qui occorre aggiungere un link al codice dei colori e una riflessione sui valori standard e sulla precisione)<br />
<br />
Il terzo parametro importantissimo per iniziare con l'elettronica e' la Tensione (o Differenza di Potenziale). Il concetto di Differenza di Potenziale si capisce (almeno intuitivamente) pensando alla corrente come un liquido. Se avete un deposito di acqua a 5m di altezza, quell'acqua ha un certo potenziale gravitazionale, potete far funzionare un mulino che ha necessita' di un salto di 5 metri. Se quel deposito<br />
si trova a 10m potete far funzionare con la stessa acqua due mulini uno "in cascata" all'altro, o, come direbbe un elettronico, in serie.<br />
<br />
Il concetto e' proprio quello: a quale "altezza" elettrica vengono immessi gli elettroni nel circuito e a quale altezza vengono recuperati? la differenza e' la Tensione o Differenza di Potenziale.<br />
Si misura in Volt (simbolo V)<br />
<br />
La prima legge di Ohm:<br />
<br />
ΔV = R I<br />
<br />
indica la relazione fra differenza di potenziale (ΔV) resistenza (R) e Intensita' di Corrente (I).<br />
<br />
Facciamo alcuni esempi.<br />
* Se colleghiamo i poli di una pila con isolante (resistenza infinita o quasi), non passa alcuna corrente (I=0).<br />
* Se attacchiamo ai poli di una pila una resistenza di alto valore passa una debole corrente<br />
* se invece usiamo una resistenza di basso valore passa una forte corrente.<br />
* infine (NB NON PROVATE QUESTO ESPERIMENTO! E' TEORICO!) se collegate i poli con un filo conduttore la resistenza e' quasi nulla e la corrente diventa quasi infinita! E' il corto circuito, il modo migliore di danneggiare circuiti, in quasto caso la pila si puo' rompere, talvolta scoppiare.<br />
<br />
La legge di Ohm appare naturale. Se la corrente fa molta "fatica" a passare per il circuito ne passa poca, cioe' passano meno elettroni al secondo. Se invece il circuito oppone poche difficolta' al passaggio della corrente, allora passano piu' elettroni al secondo, cioe' maggior corrente, un numero piu' alto di Ampere.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm indica come la resistenza sia legata alla forma del conduttore:<br />
<br />
''La resistenza e' direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sezione del conduttore''<br />
<br />
Pensate a questi elettroni che devono passare per un filo dove e' faticoso avanzare. Io mi immagino gli elettroni come palline in un tubo e la resistenza come qualcosa di viscoso (miele?) nel tubo. <br />
Poniamo per semplicita' che il <br />
filo sia cilindrico. Se la lunghezza del filo e' doppia si fa doppia fatica (e' come dover passare due tubi<br />
uno di seguito all'altro). <br />
Se il tubo e' piu' ampio possono passare piu' palline contemporaneamente quindi la fatica media per pallina<br />
e' minore, il numero di palline che contemporaneamente entra nel tubo e' proporzionale all'area della sezione.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm ci aiuta a capire anche la regola per calcolare il valore della resistenza complessiva quando si mettono resistenze in serie e in parallelo.<br />
(manca un disegno per resistenze in serie e in parallelo)<br />
<br />
Per le resistenze in serie vale la regola della doppia fatica, prima i nostri poveri elettroni devono attraversare la prima resistenza, poi la seconda. (e se sono piu' di due, la terza, la quarta e cosi' via).<br />
<br />
Quindi per le resistenze in serie:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub> + R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per le resistenze di parallelo il ragionamento e' un po' piu' complesso. Tendenzialmente vale la regola della sezione, e' come affiancare piu' tubi, gli elettroni possono entrare in uno dei tubi e alla fine la corrente sara' quella che fuoriesce da tutti.<br />
Sicuramente la resistenza risultante dall'uso di piu' resistenze in parallelo e' minore.<br />
Se si mettono in parallelo due resistenze dello stesso valore, si ottiene una resistenza pari alla meta' del<br />
valore del valore usato. (due resistenze da 1000Ω in parallelo sono equivalenti a una resistenza di 500Ω).<br />
<br />
La regola generale e':<br />
<br />
1/R<sub>tot</sub> = 1/R<sub>1</sub> + 1/R<sub>2</sub> + 1/R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per due sole resistenze si puo' scrivere:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = (R<sub>1</sub> * R<sub>2</sub>) / (R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub>)<br />
<br />
L'altro concetto chiave introdotto nella non-lezione del 7 febbraio e' la Potenza.<br />
Potenza=capacita' di fare qualcosa. (per i puristi Fisici, variazione del Lavoro per unita' di tempo).<br />
Si misura in Watt (W). E' una misura comune. Se pochi hanno chiesto in un negozio oggetti specificandoli in Ohm, Ampere o Volt, e' comune acquistare una lampadina da 50 Watt. Questa lampadina "usa", "ha bisogno" di 50 watt per funzionare: "fa" qualcosa per 50W. Cosa fa? Si spera che faccia luce per la maggior parte di<br />
quei 50W, ma spesso ne usa una parte, talvolta grande, in calore.<br />
<br />
Come e' legata la potenza alle grandezze che abbiamo visto con la prima legge di ohm? La formula elegante e':<br />
<br />
P = ΔV I<br />
<br />
In alternativa usando la legge di Ohm per sostituire ΔV:<br />
<br />
P = R I<sup>2</sup><br />
<br />
Le resistenze che abbiamo visto prima, i componenti con le strisce colorate, dissipano tutta la potenza in calore. Normalmente la potenza e' di una piccola frazione di Watt e quindi non ci si accorge nemmeno dell'effetto termico (non si riscaldano).<br />
Fate attenzione a calcolare la potenza dissipata, se e' troppa la resistenza si brucia. Le resistenze normalmente usate nei circuiti dissipano al massimo 0.25W (un quarto di watt).<br />
Quindi se 12v passano per una resistenza di 1000Ω, l'intensita' di corrente sara' 0.012A e la potenza<br />
0.144W e quindi la resistenza campa, se invece usiamo una resistenza da 100Ω, la corrente sara' 0.12A e<br />
la potenza 1.44W, la resistenza crepa.<br />
<br />
=== Riconosciamo i componenti ===<br />
<br />
[[Immagini e Simboli dei Componenti]]<br />
<br />
=== La breadboard ===<br />
<br />
=== Il Circuito Stampato ===<br />
[[File:PCB.jpg |500px|thumb|rigth|]]<br />
PCB (Printed Circuit Board) PWB (Printed Wiring Board) CS (Circuito Stampato)<br />
<br />
Come realizzarlo ? quali strumenti , materiali , accorgimenti occorrono per realizzare <br />
il CS su cui andremo a posizionare i nostri componenti elettronici?<br />
<br />
Il circuito stampato è senzadubbio la parte del nostro progetto che richiederà maggior impegno e ingegno<br />
e la strumentazione in nostro possesso sarà determinante per la scelta del metodo <br />
costruttivo permettendoci di conseguire risultati ben precisi.<br />
Questi sono a grandi linee i metodi che si possono adottare :<br />
<br />
1)Totalmente manuale:Il disegno delle piste è fatto a mano direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
2)Trasferimento di stampa :Si dovrà trasferire la stampa dalla carta alla basetta ramata .<br />
<br />
3)Procedimento di fotoincisione :Esposizione a raggi UV di basetta di rame presensiblizzata.<br />
<br />
4)Procedimento mediante fresatura: Le piste verranno isolate tra loro mediante asportazione meccanica del rame in eccesso.<br />
<br />
5)Laser :Come il procedimento 3<br />
<br />
6)Stampa 3D :Come per il metodo 2 ma direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
7)La prototipazione online (non è un metodo ma una scelta che implica il rispetto di standard di progettazione)<br />
<br />
'''1)Metodo Manuale''' <br />
<br />
Di cosa abbiamo bisogno. <br />
* Pennarello indelebile o specifico per PCB <br />
* carta millimetrata <br />
* Basetta ramata a singola o doppia faccia<br />
* Percloruro ferrico (si compra nei negozi di componenti elettronici) <br />
* punteruolo (o bulino) martello <br />
* trapano con punta da 0,8 mm<br />
* vaschetta in plastica e guanti in lattice<br />
Eseguire il disegno su carta millimetrata delle piste del centro dei fori e dei componenti basandosi sullo schema .<br />
(NB i componenti verranno collocati sul lato opposto alle piste di rame quindi il disegno deve essere specchiato.)<br />
Dopo aver fermato con nastro adesivo il foglio di carta sulla basetta incidere con un punteruolo il centro dei fori.<br />
Procedere con la foratura ,se servono anche fori di fissaggio occorre prevederli e eseguirli punta adeguata.<br />
carteggiare le bave prodotte dalla foratura<br />
Sgrassare con trielina o acetone la basetta ramata ed evitare di toccarla con le dita.<br />
Disegnare le piste di collegamento dei componenti con il pennarello direttamente sul rame basandosi sul disegno prodotto precedentemente.<br />
Per i circuiti a doppia faccia procedere allo stesso facendo attenzione ad individuare gli esatti riferimenti di posizione.<br />
Passare un filo da cucire in un foro qualsiasi che servirà per immergerlo nel percloruro ferrico senza toccarlo con le dita.<br />
L'immersione della basetta deve essere totale nel liquido il quale in pochi minuti produrrà la corrosione del rame esposto .<br />
Durante quest'ultima fase è consigliato agitare il liquido mediante il movimento della vaschetta o della basetta stessa.<br />
Al termine lavare la basetta con acqua corrente.<br />
Non buttate il percloruro ferrico rimasto , servirà ancora per tante altre basette. <br />
Vantaggi:Metodo economico , facile ,veloce se il circuito è semplice e poco miniaturizzato.<br />
Svantaggi:Non adatto per circuiti complessi e miniaturizzati soprattutto se occorre produrre più pezzi.<br />
<br />
Tutti i metodi seguenti necessitano dell'uso di software (si spera Opensource) per la progettazione o la stampa della grafica necessaria a riprodurre fedelmente il circuito stampato.<br />
Alcuni software specifici: kicad.org ........(chi ne conosce altri?)<br />
<br />
'''2)Trasferimento di stampa''' <br />
<br />
Le fasi sono le stesse del metodo 1) ma è possibile evitare di disegnare con pennarello avvalendosi di una riproduzione stampata con stampante laser o fotocopiatrice (no stampe inkjet) in scala 1:1<br />
Esistono anche carte specifiche per questo uso , alcuni usano anche la carta da forno.<br />
la stampa andrà posizionata sulla basetta e servendosi di un ferro da stiro occorrerà scaldare premendo molto bene le parti sovrapposte in modo che il toner presente sulla carta si incolli termicamente al rame .<br />
Una volta raffreddato è possibile staccare la carta (se non si stacca facilmente immergere in acqua per alcuni minuti)<br />
Ritoccare con pennarello le parti piccole che non si sono traferite.<br />
Procedere con l'immersione nel percloruro ferrico come spiegato nel metodo 1.<br />
A differenza del metodo precedente la punzonatura e la foratura sono da fare alla fine di tutto il ciclo.<br />
Con questo metodo serve una estrema precisione di posizionamento nella realizzazione dei CS doppia faccia in quanto il nastro adesivo non può essere usato perchè si scioglierebbe con il calore e il rischio è che durante il riscaldamento la carta si sposti.<br />
<br />
Vantaggi:Di facile realizzazione ,discreta qualità e ripetitività in piccole produzioni di pezzi.<br />
<br />
Svantaggi:La foratura rimane comunque manuale ,le prime volte la carta non si stacca e il toner non viene trasferito soprattutto se le piste sono sottili.<br />
<br />
<br />
'''3)La fotoincisione'''<br />
<br />
Con questo metodo è indispensabile procurarsi/costruirsi un bromografo oppure attrezzarsi con lampade adeguate.<br />
*le operazioni iniziali devono essere eseguite in camera oscura (solo poca luce rossa) <br />
*la basetta di rame normale dovra essere verniciata con vernice spry fotosensibile , oppure ci si procurerà la basetta presensibilizzata a singola o doppia faccia.<br />
Come per il procedimento 2 si dovrà riprodurre una stampa inkjet o laser su carta bianca o trasparente.<br />
Posizionarla con l'inchiostro rivolto verso la basetta e illuminare per un tempo prestabilito (da prove empiriche)<br />
Questa esposizione ai raggi UV deteriora il film fotosensibile esposto alla luce, lasciando inalterato quello in ombra dell'inchiostro della stampa.<br />
La successiva fase è lo sviluppo come tutte le fasi precedenti sempre in camera oscura occorre immergere per alcuni minuti in un bagno di soluzione caustica (7gr di soda caustica in un litro di acqua demineralizzata) finche la parte di fotoresist diventa più scura e mostra l'intero schema, poi con l'aiuto di un pennellino,sempre in immersione tale materiale si staccherà e rimarrà il rame a vista pronto per essere corroso ,lavatelo in acqua corrente , vrificatelo e come per i precedenti metodi procedete con l'immersione nel percloruro ferrico.<br />
La foratura manuale viene eseguita in ultima fase e per questa ci si può servire anche di una macchina foratrice CnC con grande possibilità di produrre discrete quantità di pezzi .<br />
<br />
'''4)La fresatura CNC'''<br />
<br />
Se il vostro laboratorio dispone di una piccola CnC allora potrete permettervi di creare svariati circuiti stampati completi di foratura non estremamente miniaturizzati ma riproducibili in modo automatico e senza l'uso di prodotti chimici. <br />
Questo sistema si basa totalmente sulla progettazione CAD e programmazione CAM del percorso che dovrà eseguire la macchina fresatrice durante l'esecuzione .<br />
Il buon risultato è determinato dalla precisione della macchina e dalla ponderata velocità di lavorazione.<br />
Gli esempi che seguono sono realizzati con macchina LinuxCnC<br />
<br />
=== Saldare i componenti ===<br />
<br />
Ho trovato alcuni video su youtube molto interessanti per chi, come me, deve imparare a saldare, se qualche esperto vede i video e vuole commentarli, potrebbe diventare un ottimo how-to per apprendere:<br />
<br />
1) Introduzione all'uso del saldatore, dell'aspiratore e loro manutenzione<br />
[http://www.youtube.com/watch?v=NPPZ-O46gdM]<br />
<br />
2) Recupero delle punte del saldatore [http://www.youtube.com/watch?v=1GFywHwd6n4]<br />
<br />
=== Uso di un tester ===<br />
=== Legge di Ohm ===<br />
=== Alimentatori ===<br />
=== Circuiti con porte logiche ===</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Elettronica_di_Base&diff=397Elettronica di Base2013-03-06T22:47:28Z<p>MiB: /* Il Circuito Stampato */</p>
<hr />
<div>=== Basi: Tensione/Corrente/Potenza ===<br />
<br />
Riassunto delle cose dette nella non-lezione 1 (7 febbraio 2013).<br />
<br />
Un flusso di elettroni crea una corrente elettrica. L'intensita' di corrente (che si misura in Ampere, simbolo A) misura quanti elettroni al secondo passano (e' proporzionale al numero di elettroni al secondo).<br />
<br />
E' intuitivo associare una corrente elettrica al fluido che scorre all'interno di tubi, e.g. acqua.<br />
<br />
I materiali si comportano in modo diverso al passaggio della corrente. Alcuni impediscono il passaggio (isolanti), in altri fluisce molto facilmente (conduttori), in altri ancora passa ma con difficolta' (cattivi conduttori).<br />
* Esempi di isolanti: vetro, ceramica<br />
* Esempi di buoni conduttori: i metalli<br />
* Esempio di cattivi conduttori: la grafite<br />
<br />
I cattivi conduttori sono utili in Elettronica, consentono di costruire componenti che creano un "impedimento calcolato" al passaggio di una corrente: le resistenze.<br />
<br />
Per costruire una resistenza si crea un "filo" di grafite in modo che per lunghezza e sezione crei la "difficolta'" voluta al passaggio della corrente. Questa "difficolta'" si misura in Ohm (il simbolo e' l'omega greca maiuscola, Ω). La corrente fa piu' "10 volte piu' fatica" a passare in una resistenza da 10000Ω di quanta ne faccia in una da 1000Ω.<br />
<br />
Le resistenze si trovano in commercio, costano O(1 centesimo). Hanno il valore indicato con strisce colorate.<br />
(qui occorre aggiungere un link al codice dei colori e una riflessione sui valori standard e sulla precisione)<br />
<br />
Il terzo parametro importantissimo per iniziare con l'elettronica e' la Tensione (o Differenza di Potenziale). Il concetto di Differenza di Potenziale si capisce (almeno intuitivamente) pensando alla corrente come un liquido. Se avete un deposito di acqua a 5m di altezza, quell'acqua ha un certo potenziale gravitazionale, potete far funzionare un mulino che ha necessita' di un salto di 5 metri. Se quel deposito<br />
si trova a 10m potete far funzionare con la stessa acqua due mulini uno "in cascata" all'altro, o, come direbbe un elettronico, in serie.<br />
<br />
Il concetto e' proprio quello: a quale "altezza" elettrica vengono immessi gli elettroni nel circuito e a quale altezza vengono recuperati? la differenza e' la Tensione o Differenza di Potenziale.<br />
Si misura in Volt (simbolo V)<br />
<br />
La prima legge di Ohm:<br />
<br />
ΔV = R I<br />
<br />
indica la relazione fra differenza di potenziale (ΔV) resistenza (R) e Intensita' di Corrente (I).<br />
<br />
Facciamo alcuni esempi.<br />
* Se colleghiamo i poli di una pila con isolante (resistenza infinita o quasi), non passa alcuna corrente (I=0).<br />
* Se attacchiamo ai poli di una pila una resistenza di alto valore passa una debole corrente<br />
* se invece usiamo una resistenza di basso valore passa una forte corrente.<br />
* infine (NB NON PROVATE QUESTO ESPERIMENTO! E' TEORICO!) se collegate i poli con un filo conduttore la resistenza e' quasi nulla e la corrente diventa quasi infinita! E' il corto circuito, il modo migliore di danneggiare circuiti, in quasto caso la pila si puo' rompere, talvolta scoppiare.<br />
<br />
La legge di Ohm appare naturale. Se la corrente fa molta "fatica" a passare per il circuito ne passa poca, cioe' passano meno elettroni al secondo. Se invece il circuito oppone poche difficolta' al passaggio della corrente, allora passano piu' elettroni al secondo, cioe' maggior corrente, un numero piu' alto di Ampere.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm indica come la resistenza sia legata alla forma del conduttore:<br />
<br />
''La resistenza e' direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sezione del conduttore''<br />
<br />
Pensate a questi elettroni che devono passare per un filo dove e' faticoso avanzare. Io mi immagino gli elettroni come palline in un tubo e la resistenza come qualcosa di viscoso (miele?) nel tubo. <br />
Poniamo per semplicita' che il <br />
filo sia cilindrico. Se la lunghezza del filo e' doppia si fa doppia fatica (e' come dover passare due tubi<br />
uno di seguito all'altro). <br />
Se il tubo e' piu' ampio possono passare piu' palline contemporaneamente quindi la fatica media per pallina<br />
e' minore, il numero di palline che contemporaneamente entra nel tubo e' proporzionale all'area della sezione.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm ci aiuta a capire anche la regola per calcolare il valore della resistenza complessiva quando si mettono resistenze in serie e in parallelo.<br />
(manca un disegno per resistenze in serie e in parallelo)<br />
<br />
Per le resistenze in serie vale la regola della doppia fatica, prima i nostri poveri elettroni devono attraversare la prima resistenza, poi la seconda. (e se sono piu' di due, la terza, la quarta e cosi' via).<br />
<br />
Quindi per le resistenze in serie:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub> + R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per le resistenze di parallelo il ragionamento e' un po' piu' complesso. Tendenzialmente vale la regola della sezione, e' come affiancare piu' tubi, gli elettroni possono entrare in uno dei tubi e alla fine la corrente sara' quella che fuoriesce da tutti.<br />
Sicuramente la resistenza risultante dall'uso di piu' resistenze in parallelo e' minore.<br />
Se si mettono in parallelo due resistenze dello stesso valore, si ottiene una resistenza pari alla meta' del<br />
valore del valore usato. (due resistenze da 1000Ω in parallelo sono equivalenti a una resistenza di 500Ω).<br />
<br />
La regola generale e':<br />
<br />
1/R<sub>tot</sub> = 1/R<sub>1</sub> + 1/R<sub>2</sub> + 1/R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per due sole resistenze si puo' scrivere:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = (R<sub>1</sub> * R<sub>2</sub>) / (R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub>)<br />
<br />
L'altro concetto chiave introdotto nella non-lezione del 7 febbraio e' la Potenza.<br />
Potenza=capacita' di fare qualcosa. (per i puristi Fisici, variazione del Lavoro per unita' di tempo).<br />
Si misura in Watt (W). E' una misura comune. Se pochi hanno chiesto in un negozio oggetti specificandoli in Ohm, Ampere o Volt, e' comune acquistare una lampadina da 50 Watt. Questa lampadina "usa", "ha bisogno" di 50 watt per funzionare: "fa" qualcosa per 50W. Cosa fa? Si spera che faccia luce per la maggior parte di<br />
quei 50W, ma spesso ne usa una parte, talvolta grande, in calore.<br />
<br />
Come e' legata la potenza alle grandezze che abbiamo visto con la prima legge di ohm? La formula elegante e':<br />
<br />
P = ΔV I<br />
<br />
In alternativa usando la legge di Ohm per sostituire ΔV:<br />
<br />
P = R I<sup>2</sup><br />
<br />
Le resistenze che abbiamo visto prima, i componenti con le strisce colorate, dissipano tutta la potenza in calore. Normalmente la potenza e' di una piccola frazione di Watt e quindi non ci si accorge nemmeno dell'effetto termico (non si riscaldano).<br />
Fate attenzione a calcolare la potenza dissipata, se e' troppa la resistenza si brucia. Le resistenze normalmente usate nei circuiti dissipano al massimo 0.25W (un quarto di watt).<br />
Quindi se 12v passano per una resistenza di 1000Ω, l'intensita' di corrente sara' 0.012A e la potenza<br />
0.144W e quindi la resistenza campa, se invece usiamo una resistenza da 100Ω, la corrente sara' 0.12A e<br />
la potenza 1.44W, la resistenza crepa.<br />
<br />
=== Riconosciamo i componenti ===<br />
<br />
[[Immagini e Simboli dei Componenti]]<br />
<br />
=== La breadboard ===<br />
<br />
=== Il Circuito Stampato ===<br />
[[File:PCB.jpg |500px|thumb|rigth|]]<br />
PCB (Printed Circuit Board) PWB (Printed Wiring Board) CS (Circuito Stampato)<br />
<br />
Come realizzarlo ? quali strumenti , materiali , accorgimenti occorrono per realizzare <br />
il CS su cui andremo a posizionare i nostri componenti elettronici?<br />
<br />
Il circuito stampato è senzadubbio la parte del nostro progetto che richiederà maggior impegno e ingegno<br />
e la strumentazione in nostro possesso sarà determinante per la scelta del metodo <br />
costruttivo permettendoci di conseguire risultati ben precisi.<br />
Questi sono a grandi linee i metodi che si possono adottare :<br />
<br />
1)Totalmente manuale:Il disegno delle piste è fatto a mano direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
2)Trasferimento di stampa :Si dovrà trasferire la stampa dalla carta alla basetta ramata .<br />
<br />
3)Procedimento di fotoincisione :Esposizione a raggi UV di basetta di rame presensiblizzata.<br />
<br />
4)Procedimento mediante fresatura: Le piste verranno isolate tra loro mediante asportazione meccanica del rame in eccesso.<br />
<br />
5)Laser :Come il procedimento 3<br />
<br />
6)Stampa 3D :Come per il metodo 2 ma direttamente su basetta ramata.<br />
<br />
7)La prototipazione online (non è un metodo ma una scelta che implica il rispetto di standard di progettazione)<br />
<br />
'''1)Metodo Manuale''' <br />
<br />
Di cosa abbiamo bisogno. <br />
* Pennarello indelebile o specifico per PCB <br />
* carta millimetrata <br />
* Basetta ramata a singola o doppia faccia<br />
* Percloruro ferrico (si compra nei negozi di componenti elettronici) <br />
* punteruolo (o bulino) martello <br />
* trapano con punta da 0,8 mm<br />
* vaschetta in plastica e guanti in lattice<br />
Eseguire il disegno su carta millimetrata delle piste del centro dei fori e dei componenti basandosi sullo schema .<br />
(NB i componenti verranno collocati sul lato opposto alle piste di rame quindi il disegno deve essere specchiato.)<br />
Dopo aver fermato con nastro adesivo il foglio di carta sulla basetta incidere con un punteruolo il centro dei fori.<br />
Procedere con la foratura ,se servono anche fori di fissaggio occorre prevederli e eseguirli punta adeguata.<br />
carteggiare le bave prodotte dalla foratura<br />
Sgrassare con trielina o acetone la basetta ramata ed evitare di toccarla con le dita.<br />
Disegnare le piste di collegamento dei componenti con il pennarello direttamente sul rame basandosi sul disegno prodotto precedentemente.<br />
Per i circuiti a doppia faccia procedere allo stesso facendo attenzione ad individuare gli esatti riferimenti di posizione.<br />
Passare un filo da cucire in un foro qualsiasi che servirà per immergerlo nel percloruro ferrico senza toccarlo con le dita.<br />
L'immersione della basetta deve essere totale nel liquido il quale in pochi minuti produrrà la corrosione del rame esposto .<br />
Durante quest'ultima fase è consigliato agitare il liquido mediante il movimento della vaschetta o della basetta stessa.<br />
Al termine lavare la basetta con acqua corrente.<br />
Non buttate il percloruro ferrico rimasto , servirà ancora per tante altre basette. <br />
Vantaggi:Metodo economico , facile ,veloce se il circuito è semplice e poco miniaturizzato.<br />
Svantaggi:Non adatto per circuiti complessi e miniaturizzati soprattutto se occorre produrre più pezzi.<br />
<br />
Tutti i metodi seguenti necessitano dell'uso di software (si spera Opensource) per la progettazione o la stampa della grafica necessaria a riprodurre fedelmente il circuito stampato.<br />
Alcuni software specifici: kicad.org ........(chi ne conosce altri?)<br />
<br />
'''2)Trasferimento di stampa''' <br />
<br />
Le fasi sono le stesse del metodo 1) ma è possibile evitare di disegnare con pennarello avvalendosi di una riproduzione stampata con stampante laser o fotocopiatrice (no stampe inkjet) in scala 1:1<br />
Esistono anche carte specifiche per questo uso , alcuni usano anche la carta da forno.<br />
la stampa andrà posizionata sulla basetta e servendosi di un ferro da stiro occorrerà scaldare premendo molto bene le parti sovrapposte in modo che il toner presente sulla carta si incolli termicamente al rame .<br />
Una volta raffreddato è possibile staccare la carta (se non si stacca facilmente immergere in acqua per alcuni minuti)<br />
Ritoccare con pennarello le parti piccole che non si sono traferite.<br />
Procedere con l'immersione nel percloruro ferrico come spiegato nel metodo 1.<br />
A differenza del metodo precedente la punzonatura e la foratura sono da fare alla fine di tutto il ciclo.<br />
Con questo metodo serve una estrema precisione di posizionamento nella realizzazione dei CS doppia faccia in quanto il nastro adesivo non può essere usato perchè si scioglierebbe con il calore e il rischio è che durante il riscaldamento la carta si sposti.<br />
Vantaggi:Di facile realizzazione ,discreta qualità e ripetitività in piccole produzioni di pezzi.<br />
Svantaggi:La foratura rimane comunque manuale ,le prime volte la carta non si stacca e il toner non viene trasferito soprattutto se le piste sono sottili.<br />
<br />
<br />
'''3)La fotoincisione'''<br />
<br />
Con questo metodo è indispensabile procurarsi/costruirsi un bromografo oppure attrezzarsi con lampade adeguate.<br />
*le operazioni iniziali devono essere eseguite in camera oscura (solo poca luce rossa) <br />
*la basetta di rame normale dovra essere verniciata con vernice spry fotosensibile , oppure ci si procurerà la basetta presensibilizzata a singola o doppia faccia.<br />
Come per il procedimento 2 si dovrà riprodurre una stampa inkjet o laser su carta bianca o trasparente.<br />
Posizionarla con l'inchiostro rivolto verso la basetta e illuminare per un tempo prestabilito (da prove empiriche)<br />
Questa esposizione ai raggi UV deteriora il film fotosensibile esposto alla luce, lasciando inalterato quello in ombra dell'inchiostro della stampa.<br />
La successiva fase è lo sviluppo come tutte le fasi precedenti sempre in camera oscura occorre immergere per alcuni minuti in un bagno di soluzione caustica (7gr di soda caustica in un litro di acqua demineralizzata) finche la parte di fotoresist diventa più scura e mostra l'intero schema, poi con l'aiuto di un pennellino,sempre in immersione tale materiale si staccherà e rimarrà il rame a vista pronto per essere corroso ,lavatelo in acqua corrente , vrificatelo e come per i precedenti metodi procedete con l'immersione nel percloruro ferrico......<br />
<br />
=== Saldare i componenti ===<br />
<br />
Ho trovato alcuni video su youtube molto interessanti per chi, come me, deve imparare a saldare, se qualche esperto vede i video e vuole commentarli, potrebbe diventare un ottimo how-to per apprendere:<br />
<br />
1) Introduzione all'uso del saldatore, dell'aspiratore e loro manutenzione<br />
[http://www.youtube.com/watch?v=NPPZ-O46gdM]<br />
<br />
2) Recupero delle punte del saldatore [http://www.youtube.com/watch?v=1GFywHwd6n4]<br />
<br />
=== Uso di un tester ===<br />
=== Legge di Ohm ===<br />
=== Alimentatori ===<br />
=== Circuiti con porte logiche ===</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Elettronica_di_Base&diff=257Elettronica di Base2013-02-22T18:20:19Z<p>MiB: /* La breadboard */</p>
<hr />
<div>=== Basi: Tensione/Corrente/Potenza ===<br />
<br />
Riassunto delle cose dette nella non-lezione 1 (7 febbraio 2013).<br />
<br />
Un flusso di elettroni crea una corrente elettrica. L'intensita' di corrente (che si misura in Ampere, simbolo A) misura quanti elettroni al secondo passano (e' proporzionale al numero di elettroni al secondo).<br />
<br />
E' intuitivo associare una corrente elettrica al fluido che scorre all'interno di tubi, e.g. acqua.<br />
<br />
I materiali si comportano in modo diverso al passaggio della corrente. Alcuni impediscono il passaggio (isolanti), in altri fluisce molto facilmente (conduttori), in altri ancora passa ma con difficolta' (cattivi conduttori).<br />
* Esempi di isolanti: vetro, ceramica<br />
* Esempi di buoni conduttori: i metalli<br />
* Esempio di cattivi conduttori: la grafite<br />
<br />
I cattivi conduttori sono utili in Elettronica, consentono di costruire componenti che creano un "impedimento calcolato" al passaggio di una corrente: le resistenze.<br />
<br />
Per costruire una resistenza si crea un "filo" di grafite in modo che per lunghezza e sezione crei la "difficolta'" voluta al passaggio della corrente. Questa "difficolta'" si misura in Ohm (il simbolo e' l'omega greca maiuscola, Ω). La corrente fa piu' "10 volte piu' fatica" a passare in una resistenza da 10000Ω di quanta ne faccia in una da 1000Ω.<br />
<br />
Le resistenze si trovano in commercio, costano O(1 centesimo). Hanno il valore indicato con strisce colorate.<br />
(qui occorre aggiungere un link al codice dei colori e una riflessione sui valori standard e sulla precisione)<br />
<br />
Il terzo parametro importantissimo per iniziare con l'elettronica e' la Tensione (o Differenza di Potenziale). Il concetto di Differenza di Potenziale si capisce (almeno intuitivamente) pensando alla corrente come un liquido. Se avete un deposito di acqua a 5m di altezza, quell'acqua ha un certo potenziale gravitazionale, potete far funzionare un mulino che ha necessita' di un salto di 5 metri. Se quel deposito<br />
si trova a 10m potete far funzionare con la stessa acqua due mulini uno "in cascata" all'altro, o, come direbbe un elettronico, in serie.<br />
<br />
Il concetto e' proprio quello: a quale "altezza" elettrica vengono immessi gli elettroni nel circuito e a quale altezza vengono recuperati? la differenza e' la Tensione o Differenza di Potenziale.<br />
Si misura in Volt (simbolo V)<br />
<br />
La prima legge di Ohm:<br />
<br />
ΔV = R I<br />
<br />
indica la relazione fra differenza di potenziale (ΔV) resistenza (R) e Intensita' di Corrente (I).<br />
<br />
Facciamo alcuni esempi.<br />
* Se colleghiamo i poli di una pila con isolante (resistenza infinita o quasi), non passa alcuna corrente (I=0).<br />
* Se attacchiamo ai poli di una pila una resistenza di alto valore passa una debole corrente<br />
* se invece usiamo una resistenza di basso valore passa una forte corrente.<br />
* infine (NB NON PROVATE QUESTO ESPERIMENTO! E' TEORICO!) se collegate i poli con un filo conduttore la resistenza e' quasi nulla e la corrente diventa quasi infinita! E' il corto circuito, il modo migliore di danneggiare circuiti, in quasto caso la pila si puo' rompere, talvolta scoppiare.<br />
<br />
La legge di Ohm appare naturale. Se la corrente fa molta "fatica" a passare per il circuito ne passa poca, cioe' passano meno elettroni al secondo. Se invece il circuito oppone poche difficolta' al passaggio della corrente, allora passano piu' elettroni al secondo, cioe' maggior corrente, un numero piu' alto di Ampere.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm indica come la resistenza sia legata alla forma del conduttore:<br />
<br />
''La resistenza e' direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sezione del conduttore''<br />
<br />
Pensate a questi elettroni che devono passare per un filo dove e' faticoso avanzare. Io mi immagino gli elettroni come palline in un tubo e la resistenza come qualcosa di viscoso (miele?) nel tubo. <br />
Poniamo per semplicita' che il <br />
filo sia cilindrico. Se la lunghezza del filo e' doppia si fa doppia fatica (e' come dover passare due tubi<br />
uno di seguito all'altro). <br />
Se il tubo e' piu' ampio possono passare piu' palline contemporaneamente quindi la fatica media per pallina<br />
e' minore, il numero di palline che contemporaneamente entra nel tubo e' proporzionale all'area della sezione.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm ci aiuta a capire anche la regola per calcolare il valore della resistenza complessiva quando si mettono resistenze in serie e in parallelo.<br />
(manca un disegno per resistenze in serie e in parallelo)<br />
<br />
Per le resistenze in serie vale la regola della doppia fatica, prima i nostri poveri elettroni devono attraversare la prima resistenza, poi la seconda. (e se sono piu' di due, la terza, la quarta e cosi' via).<br />
<br />
Quindi per le resistenze in serie:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub> + R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per le resistenze di parallelo il ragionamento e' un po' piu' complesso. Tendenzialmente vale la regola della sezione, e' come affiancare piu' tubi, gli elettroni possono entrare in uno dei tubi e alla fine la corrente sara' quella che fuoriesce da tutti.<br />
Sicuramente la resistenza risultante dall'uso di piu' resistenze in parallelo e' minore.<br />
Se si mettono in parallelo due resistenze dello stesso valore, si ottiene una resistenza pari alla meta' del<br />
valore del valore usato. (due resistenze da 1000Ω in parallelo sono equivalenti a una resistenza di 500Ω).<br />
<br />
La regola generale e':<br />
<br />
1/R<sub>tot</sub> = 1/R<sub>1</sub> + 1/R<sub>2</sub> + 1/R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per due sole resistenze si puo' scrivere:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = (R<sub>1</sub> * R<sub>2</sub>) / (R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub>)<br />
<br />
L'altro concetto chiave introdotto nella non-lezione del 7 febbraio e' la Potenza.<br />
Potenza=capacita' di fare qualcosa. (per i puristi Fisici, variazione del Lavoro per unita' di tempo).<br />
Si misura in Watt (W). E' una misura comune. Se pochi hanno chiesto in un negozio oggetti specificandoli in Ohm, Ampere o Volt, e' comune acquistare una lampadina da 50 Watt. Questa lampadina "usa", "ha bisogno" di 50 watt per funzionare: "fa" qualcosa per 50W. Cosa fa? Si spera che faccia luce per la maggior parte di<br />
quei 50W, ma spesso ne usa una parte, talvolta grande, in calore.<br />
<br />
Come e' legata la potenza alle grandezze che abbiamo visto con la prima legge di ohm? La formula elegante e':<br />
<br />
P = ΔV I<br />
<br />
In alternativa usando la legge di Ohm per sostituire ΔV:<br />
<br />
P = R I<sup>2</sup><br />
<br />
Le resistenze che abbiamo visto prima, i componenti con le strisce colorate, dissipano tutta la potenza in calore. Normalmente la potenza e' di una piccola frazione di Watt e quindi non ci si accorge nemmeno dell'effetto termico (non si riscaldano).<br />
Fate attenzione a calcolare la potenza dissipata, se e' troppa la resistenza si brucia. Le resistenze normalmente usate nei circuiti dissipano al massimo 0.25W (un quarto di watt).<br />
Quindi se 12v passano per una resistenza di 1000Ω, l'intensita' di corrente sara' 0.012A e la potenza<br />
0.144W e quindi la resistenza campa, se invece usiamo una resistenza da 100Ω, la corrente sara' 0.12A e<br />
la potenza 1.44W, la resistenza crepa.<br />
<br />
=== Riconosciamo i componenti ===<br />
<br />
[[Immagini e Simboli dei Componenti]]<br />
<br />
=== La breadboard ===<br />
<br />
=== Il Circuito Stampato ===<br />
[[File:PCB.jpg |500px|thumb|rigth|]]<br />
PCB (Printed Circuit Board) PWB (Printed Wiring Board) CS (Circuito Stampato)<br />
<br />
Come realizzarlo ? quali strumenti , materiali , accorgimenti occorrono per realizzare <br />
il CS su cui andremo a posizionare i nostri componenti elettronici?<br />
<br />
Esistono vari metodi per realizzare un CS ....<br />
<br />
=== Saldare i componenti ===<br />
=== Uso di un tester ===<br />
=== Legge di Ohm ===<br />
=== Alimentatori ===<br />
=== Circuiti con porte logiche ===</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Elettronica_di_Base&diff=256Elettronica di Base2013-02-22T18:18:27Z<p>MiB: /* Il Circuito Stampato */</p>
<hr />
<div>=== Basi: Tensione/Corrente/Potenza ===<br />
<br />
Riassunto delle cose dette nella non-lezione 1 (7 febbraio 2013).<br />
<br />
Un flusso di elettroni crea una corrente elettrica. L'intensita' di corrente (che si misura in Ampere, simbolo A) misura quanti elettroni al secondo passano (e' proporzionale al numero di elettroni al secondo).<br />
<br />
E' intuitivo associare una corrente elettrica al fluido che scorre all'interno di tubi, e.g. acqua.<br />
<br />
I materiali si comportano in modo diverso al passaggio della corrente. Alcuni impediscono il passaggio (isolanti), in altri fluisce molto facilmente (conduttori), in altri ancora passa ma con difficolta' (cattivi conduttori).<br />
* Esempi di isolanti: vetro, ceramica<br />
* Esempi di buoni conduttori: i metalli<br />
* Esempio di cattivi conduttori: la grafite<br />
<br />
I cattivi conduttori sono utili in Elettronica, consentono di costruire componenti che creano un "impedimento calcolato" al passaggio di una corrente: le resistenze.<br />
<br />
Per costruire una resistenza si crea un "filo" di grafite in modo che per lunghezza e sezione crei la "difficolta'" voluta al passaggio della corrente. Questa "difficolta'" si misura in Ohm (il simbolo e' l'omega greca maiuscola, Ω). La corrente fa piu' "10 volte piu' fatica" a passare in una resistenza da 10000Ω di quanta ne faccia in una da 1000Ω.<br />
<br />
Le resistenze si trovano in commercio, costano O(1 centesimo). Hanno il valore indicato con strisce colorate.<br />
(qui occorre aggiungere un link al codice dei colori e una riflessione sui valori standard e sulla precisione)<br />
<br />
Il terzo parametro importantissimo per iniziare con l'elettronica e' la Tensione (o Differenza di Potenziale). Il concetto di Differenza di Potenziale si capisce (almeno intuitivamente) pensando alla corrente come un liquido. Se avete un deposito di acqua a 5m di altezza, quell'acqua ha un certo potenziale gravitazionale, potete far funzionare un mulino che ha necessita' di un salto di 5 metri. Se quel deposito<br />
si trova a 10m potete far funzionare con la stessa acqua due mulini uno "in cascata" all'altro, o, come direbbe un elettronico, in serie.<br />
<br />
Il concetto e' proprio quello: a quale "altezza" elettrica vengono immessi gli elettroni nel circuito e a quale altezza vengono recuperati? la differenza e' la Tensione o Differenza di Potenziale.<br />
Si misura in Volt (simbolo V)<br />
<br />
La prima legge di Ohm:<br />
<br />
ΔV = R I<br />
<br />
indica la relazione fra differenza di potenziale (ΔV) resistenza (R) e Intensita' di Corrente (I).<br />
<br />
Facciamo alcuni esempi.<br />
* Se colleghiamo i poli di una pila con isolante (resistenza infinita o quasi), non passa alcuna corrente (I=0).<br />
* Se attacchiamo ai poli di una pila una resistenza di alto valore passa una debole corrente<br />
* se invece usiamo una resistenza di basso valore passa una forte corrente.<br />
* infine (NB NON PROVATE QUESTO ESPERIMENTO! E' TEORICO!) se collegate i poli con un filo conduttore la resistenza e' quasi nulla e la corrente diventa quasi infinita! E' il corto circuito, il modo migliore di danneggiare circuiti, in quasto caso la pila si puo' rompere, talvolta scoppiare.<br />
<br />
La legge di Ohm appare naturale. Se la corrente fa molta "fatica" a passare per il circuito ne passa poca, cioe' passano meno elettroni al secondo. Se invece il circuito oppone poche difficolta' al passaggio della corrente, allora passano piu' elettroni al secondo, cioe' maggior corrente, un numero piu' alto di Ampere.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm indica come la resistenza sia legata alla forma del conduttore:<br />
<br />
''La resistenza e' direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sezione del conduttore''<br />
<br />
Pensate a questi elettroni che devono passare per un filo dove e' faticoso avanzare. Io mi immagino gli elettroni come palline in un tubo e la resistenza come qualcosa di viscoso (miele?) nel tubo. <br />
Poniamo per semplicita' che il <br />
filo sia cilindrico. Se la lunghezza del filo e' doppia si fa doppia fatica (e' come dover passare due tubi<br />
uno di seguito all'altro). <br />
Se il tubo e' piu' ampio possono passare piu' palline contemporaneamente quindi la fatica media per pallina<br />
e' minore, il numero di palline che contemporaneamente entra nel tubo e' proporzionale all'area della sezione.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm ci aiuta a capire anche la regola per calcolare il valore della resistenza complessiva quando si mettono resistenze in serie e in parallelo.<br />
(manca un disegno per resistenze in serie e in parallelo)<br />
<br />
Per le resistenze in serie vale la regola della doppia fatica, prima i nostri poveri elettroni devono attraversare la prima resistenza, poi la seconda. (e se sono piu' di due, la terza, la quarta e cosi' via).<br />
<br />
Quindi per le resistenze in serie:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub> + R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per le resistenze di parallelo il ragionamento e' un po' piu' complesso. Tendenzialmente vale la regola della sezione, e' come affiancare piu' tubi, gli elettroni possono entrare in uno dei tubi e alla fine la corrente sara' quella che fuoriesce da tutti.<br />
Sicuramente la resistenza risultante dall'uso di piu' resistenze in parallelo e' minore.<br />
Se si mettono in parallelo due resistenze dello stesso valore, si ottiene una resistenza pari alla meta' del<br />
valore del valore usato. (due resistenze da 1000Ω in parallelo sono equivalenti a una resistenza di 500Ω).<br />
<br />
La regola generale e':<br />
<br />
1/R<sub>tot</sub> = 1/R<sub>1</sub> + 1/R<sub>2</sub> + 1/R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per due sole resistenze si puo' scrivere:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = (R<sub>1</sub> * R<sub>2</sub>) / (R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub>)<br />
<br />
L'altro concetto chiave introdotto nella non-lezione del 7 febbraio e' la Potenza.<br />
Potenza=capacita' di fare qualcosa. (per i puristi Fisici, variazione del Lavoro per unita' di tempo).<br />
Si misura in Watt (W). E' una misura comune. Se pochi hanno chiesto in un negozio oggetti specificandoli in Ohm, Ampere o Volt, e' comune acquistare una lampadina da 50 Watt. Questa lampadina "usa", "ha bisogno" di 50 watt per funzionare: "fa" qualcosa per 50W. Cosa fa? Si spera che faccia luce per la maggior parte di<br />
quei 50W, ma spesso ne usa una parte, talvolta grande, in calore.<br />
<br />
Come e' legata la potenza alle grandezze che abbiamo visto con la prima legge di ohm? La formula elegante e':<br />
<br />
P = ΔV I<br />
<br />
In alternativa usando la legge di Ohm per sostituire ΔV:<br />
<br />
P = R I<sup>2</sup><br />
<br />
Le resistenze che abbiamo visto prima, i componenti con le strisce colorate, dissipano tutta la potenza in calore. Normalmente la potenza e' di una piccola frazione di Watt e quindi non ci si accorge nemmeno dell'effetto termico (non si riscaldano).<br />
Fate attenzione a calcolare la potenza dissipata, se e' troppa la resistenza si brucia. Le resistenze normalmente usate nei circuiti dissipano al massimo 0.25W (un quarto di watt).<br />
Quindi se 12v passano per una resistenza di 1000Ω, l'intensita' di corrente sara' 0.012A e la potenza<br />
0.144W e quindi la resistenza campa, se invece usiamo una resistenza da 100Ω, la corrente sara' 0.12A e<br />
la potenza 1.44W, la resistenza crepa.<br />
<br />
=== Riconosciamo i componenti ===<br />
<br />
[[Immagini e Simboli dei Componenti]]<br />
<br />
=== La breadboard ===<br />
=== Il Circuito Stampato ===[[File:PCB.jpg |500px|thumb|rigth|]]<br />
PCB (Printed Circuit Board) PWB (Printed Wiring Board) CS (Circuito Stampato)<br />
<br />
Come realizzarlo ? quali strumenti , materiali , accorgimenti occorrono per realizzare <br />
il CS su cui andremo a posizionare i nostri componenti elettronici?<br />
<br />
Esistono vari metodi per realizzare un CS ....<br />
<br />
=== Saldare i componenti ===<br />
=== Uso di un tester ===<br />
=== Legge di Ohm ===<br />
=== Alimentatori ===<br />
=== Circuiti con porte logiche ===</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:PCB.jpg&diff=255File:PCB.jpg2013-02-22T17:55:19Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:ScreenCnC.png&diff=254File:ScreenCnC.png2013-02-22T17:40:22Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=File:Cad-PCB.png&diff=253File:Cad-PCB.png2013-02-22T17:38:56Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div></div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Elettronica_di_Base&diff=252Elettronica di Base2013-02-22T16:48:43Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>=== Basi: Tensione/Corrente/Potenza ===<br />
<br />
Riassunto delle cose dette nella non-lezione 1 (7 febbraio 2013).<br />
<br />
Un flusso di elettroni crea una corrente elettrica. L'intensita' di corrente (che si misura in Ampere, simbolo A) misura quanti elettroni al secondo passano (e' proporzionale al numero di elettroni al secondo).<br />
<br />
E' intuitivo associare una corrente elettrica al fluido che scorre all'interno di tubi, e.g. acqua.<br />
<br />
I materiali si comportano in modo diverso al passaggio della corrente. Alcuni impediscono il passaggio (isolanti), in altri fluisce molto facilmente (conduttori), in altri ancora passa ma con difficolta' (cattivi conduttori).<br />
* Esempi di isolanti: vetro, ceramica<br />
* Esempi di buoni conduttori: i metalli<br />
* Esempio di cattivi conduttori: la grafite<br />
<br />
I cattivi conduttori sono utili in Elettronica, consentono di costruire componenti che creano un "impedimento calcolato" al passaggio di una corrente: le resistenze.<br />
<br />
Per costruire una resistenza si crea un "filo" di grafite in modo che per lunghezza e sezione crei la "difficolta'" voluta al passaggio della corrente. Questa "difficolta'" si misura in Ohm (il simbolo e' l'omega greca maiuscola, Ω). La corrente fa piu' "10 volte piu' fatica" a passare in una resistenza da 10000Ω di quanta ne faccia in una da 1000Ω.<br />
<br />
Le resistenze si trovano in commercio, costano O(1 centesimo). Hanno il valore indicato con strisce colorate.<br />
(qui occorre aggiungere un link al codice dei colori e una riflessione sui valori standard e sulla precisione)<br />
<br />
Il terzo parametro importantissimo per iniziare con l'elettronica e' la Tensione (o Differenza di Potenziale). Il concetto di Differenza di Potenziale si capisce (almeno intuitivamente) pensando alla corrente come un liquido. Se avete un deposito di acqua a 5m di altezza, quell'acqua ha un certo potenziale gravitazionale, potete far funzionare un mulino che ha necessita' di un salto di 5 metri. Se quel deposito<br />
si trova a 10m potete far funzionare con la stessa acqua due mulini uno "in cascata" all'altro, o, come direbbe un elettronico, in serie.<br />
<br />
Il concetto e' proprio quello: a quale "altezza" elettrica vengono immessi gli elettroni nel circuito e a quale altezza vengono recuperati? la differenza e' la Tensione o Differenza di Potenziale.<br />
Si misura in Volt (simbolo V)<br />
<br />
La prima legge di Ohm:<br />
<br />
ΔV = R I<br />
<br />
indica la relazione fra differenza di potenziale (ΔV) resistenza (R) e Intensita' di Corrente (I).<br />
<br />
Facciamo alcuni esempi.<br />
* Se colleghiamo i poli di una pila con isolante (resistenza infinita o quasi), non passa alcuna corrente (I=0).<br />
* Se attacchiamo ai poli di una pila una resistenza di alto valore passa una debole corrente<br />
* se invece usiamo una resistenza di basso valore passa una forte corrente.<br />
* infine (NB NON PROVATE QUESTO ESPERIMENTO! E' TEORICO!) se collegate i poli con un filo conduttore la resistenza e' quasi nulla e la corrente diventa quasi infinita! E' il corto circuito, il modo migliore di danneggiare circuiti, in quasto caso la pila si puo' rompere, talvolta scoppiare.<br />
<br />
La legge di Ohm appare naturale. Se la corrente fa molta "fatica" a passare per il circuito ne passa poca, cioe' passano meno elettroni al secondo. Se invece il circuito oppone poche difficolta' al passaggio della corrente, allora passano piu' elettroni al secondo, cioe' maggior corrente, un numero piu' alto di Ampere.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm indica come la resistenza sia legata alla forma del conduttore:<br />
<br />
''La resistenza e' direttamente proporzionale alla lunghezza e inversamente proporzionale alla sezione del conduttore''<br />
<br />
Pensate a questi elettroni che devono passare per un filo dove e' faticoso avanzare. Io mi immagino gli elettroni come palline in un tubo e la resistenza come qualcosa di viscoso (miele?) nel tubo. <br />
Poniamo per semplicita' che il <br />
filo sia cilindrico. Se la lunghezza del filo e' doppia si fa doppia fatica (e' come dover passare due tubi<br />
uno di seguito all'altro). <br />
Se il tubo e' piu' ampio possono passare piu' palline contemporaneamente quindi la fatica media per pallina<br />
e' minore, il numero di palline che contemporaneamente entra nel tubo e' proporzionale all'area della sezione.<br />
<br />
La seconda legge di Ohm ci aiuta a capire anche la regola per calcolare il valore della resistenza complessiva quando si mettono resistenze in serie e in parallelo.<br />
(manca un disegno per resistenze in serie e in parallelo)<br />
<br />
Per le resistenze in serie vale la regola della doppia fatica, prima i nostri poveri elettroni devono attraversare la prima resistenza, poi la seconda. (e se sono piu' di due, la terza, la quarta e cosi' via).<br />
<br />
Quindi per le resistenze in serie:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub> + R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per le resistenze di parallelo il ragionamento e' un po' piu' complesso. Tendenzialmente vale la regola della sezione, e' come affiancare piu' tubi, gli elettroni possono entrare in uno dei tubi e alla fine la corrente sara' quella che fuoriesce da tutti.<br />
Sicuramente la resistenza risultante dall'uso di piu' resistenze in parallelo e' minore.<br />
Se si mettono in parallelo due resistenze dello stesso valore, si ottiene una resistenza pari alla meta' del<br />
valore del valore usato. (due resistenze da 1000Ω in parallelo sono equivalenti a una resistenza di 500Ω).<br />
<br />
La regola generale e':<br />
<br />
1/R<sub>tot</sub> = 1/R<sub>1</sub> + 1/R<sub>2</sub> + 1/R<sub>3</sub> + ....<br />
<br />
Per due sole resistenze si puo' scrivere:<br />
<br />
R<sub>tot</sub> = (R<sub>1</sub> * R<sub>2</sub>) / (R<sub>1</sub> + R<sub>2</sub>)<br />
<br />
L'altro concetto chiave introdotto nella non-lezione del 7 febbraio e' la Potenza.<br />
Potenza=capacita' di fare qualcosa. (per i puristi Fisici, variazione del Lavoro per unita' di tempo).<br />
Si misura in Watt (W). E' una misura comune. Se pochi hanno chiesto in un negozio oggetti specificandoli in Ohm, Ampere o Volt, e' comune acquistare una lampadina da 50 Watt. Questa lampadina "usa", "ha bisogno" di 50 watt per funzionare: "fa" qualcosa per 50W. Cosa fa? Si spera che faccia luce per la maggior parte di<br />
quei 50W, ma spesso ne usa una parte, talvolta grande, in calore.<br />
<br />
Come e' legata la potenza alle grandezze che abbiamo visto con la prima legge di ohm? La formula elegante e':<br />
<br />
P = ΔV I<br />
<br />
In alternativa usando la legge di Ohm per sostituire ΔV:<br />
<br />
P = R I<sup>2</sup><br />
<br />
Le resistenze che abbiamo visto prima, i componenti con le strisce colorate, dissipano tutta la potenza in calore. Normalmente la potenza e' di una piccola frazione di Watt e quindi non ci si accorge nemmeno dell'effetto termico (non si riscaldano).<br />
Fate attenzione a calcolare la potenza dissipata, se e' troppa la resistenza si brucia. Le resistenze normalmente usate nei circuiti dissipano al massimo 0.25W (un quarto di watt).<br />
Quindi se 12v passano per una resistenza di 1000Ω, l'intensita' di corrente sara' 0.012A e la potenza<br />
0.144W e quindi la resistenza campa, se invece usiamo una resistenza da 100Ω, la corrente sara' 0.12A e<br />
la potenza 1.44W, la resistenza crepa.<br />
<br />
=== Riconosciamo i componenti ===<br />
<br />
[[Immagini e Simboli dei Componenti]]<br />
<br />
=== La breadboard ===<br />
=== Il Circuito Stampato ===<br />
=== Saldare i componenti ===<br />
=== Uso di un tester ===<br />
=== Legge di Ohm ===<br />
=== Alimentatori ===<br />
=== Circuiti con porte logiche ===</div>MiBhttps://www.raspibo.org/wiki/index.php?title=Prossimi_incontri&diff=115Prossimi incontri2013-01-25T07:47:26Z<p>MiB: </p>
<hr />
<div>Come nella miglior tradizione dei film horror... RITORNEREMOOO!<br />
Ed in effetti, dopo la lezione zero, torniamo. :-)<br />
<br />
Siamo lieti di annunciarvi l'inizio del non-corso di elettronica<br />
ed informatica libera, promosso da Renzo Davoli, OfPCina,<br />
Associazione per il Software Libero ed ERLUG e che speriamo<br />
veda tanti contributi da parte delle numerose persone che hanno<br />
partecipato ai precedenti incontri.<br />
L'evento ha il patrocinio del Comune di Casalecchio di Reno.<br />
<br />
Il non-corso avrà periodicità bimensile, ed il primo appuntamento<br />
è fissato per giovedì 7 febbraio 2013 alle ore 20.30, presso la Casa<br />
per la pace La Filanda, via Canonici Renani 8, Casalecchio di Reno (Bologna).<br />
La seconda data è già fissata per il 21 febbraio, stessa sede.<br />
Tendenzialmente penseremmo di continuare gli incontri il primo<br />
e il terzo giovedì di ogni mese.<br />
<br />
Si parlerà di domotica, automazione, elettronica, Arduino,<br />
Raspberry Pi e tanto altro; il tutto rigorosamente in salsa libera.<br />
<br />
Essendoci la volontà di non limitarsi a semplici lezioni a cui<br />
assistere passivamente, siete tutti invitati a proporre argomenti<br />
di cui vi piacerebbe sentir parlare o - ancora meglio - che avete<br />
voglia di descrivere agli altri!<br />
Per facilitare lo scambio di opinioni e la diffusione della conoscenza,<br />
contestualmente all'avvio del non-corso sono stati attivati alcuni<br />
strumenti per meglio restare in contatto:<br />
* [http://raspibo.nonsiamopirati.org/ il wiki]<br />
* [http://raspibo.ofpcina.net/ il soccial network]<br />
<br />
Sul wiki verranno raccolte le informazioni più strutturate (elenchi<br />
di link, lucidi, registrazioni, documentazione e pagine per i progetti<br />
in corso); le discussioni più estemporanee (domande rapide, consigli,<br />
ricerca di complici per un malsano progetto, car sharing e altro) vanno<br />
invece tenute preferibilmente sul soccial network.<br />
Al momento i due strumenti hanno account separati, quindi dovrete registrarvi<br />
su entrambi, se volete usarli.<br />
Il wiki contiene già ora lucidi e registrazioni del primo incontro.<br />
<br />
Vi invitiamo a NON essere timidi e - privi di ogni pudore - a<br />
scrivere tutto quello che vi pare (purché in tema con l'elettronica<br />
e l'informatica libera) :-)<br />
L'intenzione è soprattutto quella di valorizzare la comunità, e<br />
quindi... partecipate!<br />
<br />
<br />
La sede è facilmente raggiungibile in autobus (in particolare con le<br />
linee 20 e 21, con corse fino a notte) ed in auto dall'uscita 1 della<br />
tangenziale (parcheggio gratuito in zona). Mappe:<br />
* [http://osm.org/go/xdUQObKN9-- osm]<br />
* [http://goo.gl/maps/U8b6u gogle]<br />
<br />
Altre indicazioni:<br />
* [http://casaperlapacelafilanda.it/cpcr/articles/art_2251.html dal sito "Casa per la Pace La FIlanda"]<br />
<br />
Usate pure elgg per organizzare car pooling e per<br />
segnalare la vostra presenza (la registrazione comunque<br />
è facoltativa, anche se gradita).<br />
<br />
Vi ricordiamo di nuovo i nostri link:<br />
* wiki: http://raspibo.nonsiamopirati.org/<br />
* elgg (social network): http://raspibo.ofpcina.net/<br />
* ofPCina: http://ofpcina.net/<br />
* ERLUG: http://erlug.linux.it/<br />
* Associazione per il Software Libero: http://www.softwarelibero.it/<br />
* email per contatti: elettronica AT erlug.linux.it (ma è sempre<br />
preferibile usare il wiki o elgg)<br />
<br />
Si ringrazia l'Associazione "Percorsi di Pace" Onlus per<br />
l'ospitalità presso la Casa per la pace La Filanda ed il<br />
Comune di Casalecchio di Reno per il patrocinio concesso.</div>MiB