Incontro didattica 20130708
Incontro didattica 8 Luglio 2013
(riadattata da una mail di Carmelo)
Per chi si fosse perso l'incontro, provo a riassumere i temi che abbiamo affrontato.
Presentazioni
Per presentare CoderDojo e la collaborazione con RasPiBO ho messo su due slide che ho caricato su slideshare.
Temi caldi
In particolare, ci siamo soffermati soprattutto sulla slide dei nostri "eroi", portatori di idee a cui ci ispiriamo (almeno io! :)) e che volevo condividere per introdurre temi come:
- apprendimento auto-organizzato (Sugata Mitra)
- utilizzo delle tecnologie per esprimere la creatività (Mitch Resnick)
- il fattore umano e il ruolo degli insegnanti (Rita Pierson)
- l'impatto negativo del sistema di istruzione tradizionale sulla
creatività (Ken Robinson)
- la distanza tra istruzione/educazione formale e informale (James Whelton)
- prova
Proprio su questo ultimo punto Elena ci ha aiutato a identificare le differenze tra educazione formale, informale e non formale. Trovate qualcosa nella pagina sull'educazione di Wikipedia.
Eroi nostrani
Un'altra cosa che mi ha fatto notare Elena è che oltre ai personaggi internazionali citati, ci sono anche degli "eroi nostrani" che potrebbero essere d'ispirazione tra cui Gianni Rodari del quale ho trovato qualche interessante intervista e delle favole bellissime.
Principianti e veterani
Poi ci sono state delle osservazioni su un tema molto caldo nella comunità CoderDojo, ossia: come gestire il fatto che a ogni incontro ci sono sia principianti che veterani. L'idea è quella di rendere CoderDojo sempre più un club rispetto a un corso, un posto in cui i ragazzi si riuniscono e approfittano della presenza dei mentor e dei compagni per condividere progetti, idee, dubbi.
Certo, con un rapporto di quasi 1 a 1 tra ragazzi e mentor possiamo permetterci di seguire ognuno singolarmente ma nel corso del tempo "allenteremo la presa" e faremo in modo di stimolare sempre di più la collaborazione "tra pari".
Bambini coinvolti
Un altro tema è stato il "profilo" dei ragazzi e dei genitori che partecipano agli incontri. Come CoderDojo Bologna ci siamo fatti conoscere soprattutto online attraverso gli articoli su Iperbole, Repubblica e Corriere Bologna, e spesso i genitori dei ragazzi hanno lavorato nell'informatica e incoraggiano i figli in questa direzione "più della media" e che abbiano almeno un portatile a casa!
Crescendo e spargendo la voce sono sicuro che raggiungeremo un "pubblico" (passatemi il termine) sempre più vario, sicuramente la sfida sarà un po' più ardua ma sono convinto che, soprattutto lavorando con i videogame, saremo in grado di incuriosire anche i bambini più scettici. I pc non sono un problema, almeno finché abbiamo tanti volontari disponibili a prestare il loro a chi ne è sprovvisto.
Opficina e scuole
Proprio a proposito di PC, Cristina ci ha parlato di Opficina un laboratorio in cui, tra le altre cose, recuperano e riportano in vita dei vecchi PC installandoci software libero. Loro lavorano da tempo con alcune scuole di Bologna e sarebbe interessante collaborare e scambiare idee e contatti a tal proposito.
Efficacia della didattica
Con Renzo si è parlato dei limiti di Scratch nell'insegnamento degli algoritmi e della necessità di insegnare che l'informatica è un campo molto vasto che non si limita alla programmazione.
Si è parlato di Computer Science Unplugged, una serie di attività per bambini che introducono all'informatica senza utilizzare un computer. Il programma è molto famoso nel mondo ma qualche ricercatore ha recentemente sollevato dei dubbi sulla sua efficacia. Il rischio è quello di intimorire o annoiare i ragazzi ottenendo l'effetto opposto.
Credo che nel nostro caso, almeno per il momento, l'utilizzo di videogame e in generale la creazione di qualcosa di "concreto" ci aiutino a tenere lontano questo rischio ma è sicuramente da tener presente. Anche per questo motivo è importante raccogliere ma anche capire il feedback dei ragazzi.